I pro life spagnoli ci mostrano come la gente può impegnarsi attivamente in campagna elettorale, non solo per sostenere i candidati che meritano, ma per mettere in evidenza all’opinione pubblica quelli che sono per l’aborto e contro la famiglia.
Come sappiamo, in Spagna il partito di centro destra che tradizionalmente difende (in qualche modo) i valori non negoziabili è il Partito Popolare.
Sappiamo anche che il suo leader e Primo Ministro, Mariano Rajoy, sta trasformando il PP in un partito di centro sinistra: sta, per tante questioni, soprattutto etiche, continuando le politiche del suo predecessore socialista, Zapatero.
Domenica prossima, ci saranno le elezioni regionali, in Spagna.
Il candidato sindaco madrileno del PP è Esperanza Aguirre, che promuove i valori della vita e della famiglia in modo abbastanza coerente.
Invece la candidata alla presidenza della Regione è Cristina Cifuentes, che ha detto apertamente di essere a favore dell’aborto libero, a richiesta, del “matrimonio” e dell’adozione omosessuale, l’eliminazione della parola “cristianità” dal programma del PP.
I pro life madrileni, allora hanno organizzato una campagna mirata a chiedere di non votare la Cifuentes: www.yorompo.org, #YoRompoConCifuentes
Una sorta di “Political Action Committee”, un PAC, che in America si costituisce per raccogliere fondi mirati a fare campagna elettorale pro o contro determinati candidati.
I pro life spagnoli sperano così che il PP recuperi il suo ruolo di difensore dei valori non negoziabili, e che i politici capiscano che certe posizioni possono far perdere un sacco di voti.
Sembra abbiano colto nel segno: infatti quasi tutti i giorni la Cifuentes e il suo staff attaccano HazteOir.org per questa iniziativa. Ad esempio qui si può vedere un autobus intero confiscato dalla polizia per i cartelloni pubblicitari che vi erano stati messi sopra.
Evidentemente toccano un nervo scoperto: speriamo che i pro life resistano agli atti persecutori, e – qui da noi – se non riusciamo a organizzare un PAC per le prossime elezioni amministrative, che non c’è tempo, possiamo certamente imparare la lezione per il futuro.
Redazione