11/05/2019

Profanata l’immagine della Madonna di Czestochowa, attivista LGBT in manette

Una donna è stata arrestata con l’accusa di aver offeso il sentimento religioso dopo che a Płock, cittadina della Polonia centrale, sono apparsi i manifesti con un’immagine della Vergine Maria che si venera nel santuario di Jasna Góra a Czestochowa, profanata da un’aureola arcobaleno, chiaro rifermento al mondo Lgbt. I manifesti sono stati affissi sulla Chiesa di San Domenico e proprio negli ultimi due giorni del triduo di Pasqua.

Una portavoce della polizia di Płock ha confermato che la donna, cinquantunenne, tra l’altro attivista di Amnesty International, è finita in manette al ritorno da un viaggio all’estero. L’attivista ha ricevuto una ‘visita’ della polizia che ha rinvenuto, nel suo appartamento, diverse dozzine di immagini della Vergine Maria con l’aureola arcobaleno. Purtroppo per lei, però, la violazione della sensibilità religiosa è un crimine in Polonia, come dichiara l’articolo 196 del codice penale che prevede pene che possono andare dal pagamento di una multa fino a due anni di reclusione. Per questo motivo la donna è stata arrestata. Anche il ministro dell’Interno polacco, Joachim Brudzinski, ha espresso il suo disappunto per l’uso improprio dell’icona della Madonna Nera di Czestochowa, tramite un twitt:

«La profanazione dell’immagine della Madre di Dio di Jasna Gora, a Płock, ci affligge moltissimo. Esortiamo le persone, indipendentemente dalle loro convinzioni e opinioni, a rispettare i sentimenti religiosi dei credenti. Preghiamo per la trasformazione dei cuori e la conversione dei non credenti e dei nemici della Chiesa». Ha aggiunto inoltre che non può esserci alcun senso di solidarietà nei confronti di una simile “barbarie culturale”: «Raccontare storie di libertà e ‘tolleranza’ non dà a nessuno il diritto di offendere i sentimenti dei credenti».

Questo episodio conferma, ancora una volta, che certe ideologie nichiliste non fanno che alimentare l’odio verso il sacro, probabilmente perché la fede è vista come l’ultimo baluardo capace di porre un freno a una mentalità edonista che non conosce limite alcuno nella realizzazione dei più folli desideri. È per questo che, oggi più che mai, è necessario non cedere alla tentazione del dialogo a tutti i costi, senza tenere ben fermi certi paletti, diversamente si rischia di venire travolti dall’ondata ideologico-blasfema del “love is love” che paradossalmente, in nome dei “diritti per tutti”, non ha pietà per nessuno.

Manuela Antonacci

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