24/10/2017

Quando la legge crea il mercato nero...

Molti, quando si tratta di pratiche ignobili e dannose per le persone e la società (si pensi al consumo di droga o all’utero in affitto o allo stesso suicidio assistito), pensano che la legge possa offrire una soluzione al problema, regolamentando, mettendo paletti.

Dicono che ci vuole una legge per evitare gli abusi, per stabilire limiti e responsabilità, ecc ecc

L’esperienza, invece, in ogni campo (addirittura anche nell’ambito finanziario a proposito di borsa valori, “borsino” e “terzo mercato”... gli esperti ricorderanno quei tempi...) legalizzare una certa pratica serve a far nascere un mercato (contro legge) parallelo.

In alcuni casi la legge deve (e può) solo vietare certi comportamenti

Quando siamo di fronte a pratiche ignobili e intollerabili, l’unica cosa che la legge può fare è vietare in toto, senza se e senza ma dette infamie. E punire severamente i trasgressori. Poi a fare eccezioni nei casi limite, nei casi “umani” concreti, che sono appunto “eccezionali”, c’è sempre tempo: ma la legge deve essere generale e astratta e chiara).

Un caso eclatante di legge nata per “regolamentare e arginare” che non ha funzionato per  niente è la legge 40 sulla fecondazione artificiale.

L’esempio tragico della legge sulla vendita dei reni in Iran

L’ennesima prova che la legge – in certi casi – non serve e  “regolamentare” ed è controproducente  lo fornisce l‘IRAN dove – unico paese al mondo – è stato legalizzato il commercio degli organi: dei reni.

Secondo il Los Angeles Times, i destinatari pagano una fondazione governativa che registra acquirenti e venditori, li abbina e imposta un prezzo fisso di $ 4.600 per organo. Dal 1993, i medici in Iran hanno eseguito più di 30.000 trapianti di rene in questo modo..

“Sì, la gente vende perché ha bisogno di soldi, ma questa è una realtà in tutto il mondo”, ha detto Nasser Simforoosh, un famoso chirurgo dei trapianti di Teheran. “Invece di fare qualcosa di illegale come il furto o il contrabbando, aiutano a salvare una vita in primo luogo. Questo non è sfruttamento. Il risultato finale è buono sia per il destinatario e per il venditore“.

Ma siamo certi che sia un atto di altruismo e non un gesto di disperazione?

Il mercato nero degli organi

Purtroppo, fatta la legge, è sorto immediatamente un vivo mercato nero di organi. Quelli che non vogliono aspettare il loro turno pagano un prezzo più alto e saltano la fila; oppure gli stranieri, che sono disposti a pagare di più pur di non dare la precedenza agli iraniani. Vicino agli ospedali di Teheran i muri sono tappezzati di pubblicità di venditori di reni disperati e indebitati. 

E’ verosimile che un commercio di reni a buon mercato (magari da soggetti non perfettamente idonei a “donare”), o di reni di prima qualità, quindi di prezzo più alto, perché di soggetti più giovani...

Il mercato della droga e della prostituzione regolati dalla legge hanno dato gli stessi effetti: nascita immediata di mercati paralleli, dove regnano l’abuso, lo sfruttamento e tutte quelle infamie che la legge , regolamentando, si illudeva di poter limitare.

Redazione

Fonte: BioEdge


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