05/03/2018

Scegliere la vita oltre le Olimpiadi

La pattinatrice Miki Ando: una vita per il pattinaggio. È stata l’unica pattinatrice che eseguiva in competizione il “quadruplo Salchow”, un salto molto difficile.  Ed è stata  due volte campionessa del mondo.

Recentemente intervistata alle Olimpiadi di Pyeongchang per rievocare il salto quadruplo che ha definitivamente consegnato alla storia la sua brillante carriera di pattinatrice artistica, non molti hanno ricordato la sua bella e coraggiosa testimonianza a favore della vita di cinque anni fa.

La famosa atleta è stata applaudita calorosamente in ogni sua esibizione. Ma non c’è stato nessun applauso  quando  ha scelto di dare la vita a sua figlia e ha rifiutato l’aborto.

Ha rinunciato alle olimpiadi di Sochi, quando ha scoperto di essere incinta. Il pattinaggio era la sua vita; avere un bambino significava perdere mesi di pratica. E in Giappone è considerato vergognoso avere un bambino fuori dal matrimonio.

Ma la ragazza ha scelto ugualmente la vita, più che la  carriera, nonostante lo stigma, nonostante che il suo pubblico e i suoi fan avessero preso molto male questa decisione.

Nell’aprile del 2013, Miki diede alla luce una bambina che chiamò Himawari e non ha rimpianti. E la carriera di Miki non è davvero finita lì:  ora una allenatrice di pattinaggio e lavora spesso in  televisione.

Più di tre quarti di secolo fa, un corridore olimpico di nome Eric Liddell ci ha insegnato che ci sono cose più importanti nella vita che vincere le medaglie olimpiche (lasciò l’atletica e partì missionario). Miki Ando ci ha insegnato la stessa lezione oggi.

Redazione



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