22/02/2019

Scontro politico in Germania sull’aborto

C’era da attenderselo, dopo anni di tentativi di liberalizzare l’aborto in Germania, la polemica è esplosa in questi giorni. Il caso nasce dalla previsione di una vecchia legge, approvata ai tempi di Hitler, che prevede il divieto assoluto di pubblicizzare l’aborto nel Paese. La vita umana sin dal concepimento è ancora protetta costituzionalmente in Germania: nel Paese l’aborto è legale ma scoraggiato.

Il casus belli è dato dalla sanzione che ha colpito un medico che aveva fornito in dicembre le informazioni utili per abortire a una paziente, la dottoressa Kristina Hänel, ed era stato sanzionato con 6000 euro di multa. La sinistra, i verdi e i socialisti si sono buttati sul caso e stanno chiedendo l’aiuto delle associazioni femministe e abortiste non solo nazionali. È rimarchevole che la nuova Segretaria della coalizione moderata Csu-Cdu abbia affermato la sua totale contrarietà a ogni modifica legislativa, tuttavia proprio la pressione sul Governo della Merkel esercitata dai Socialisti, ha portato lo scorso week end a una proposta di mediazione. La proposta, che passerà alla discussione del parlamento dal 6 febbraio, prevede che i ginecologi e gli ospedali potranno fornire le informazioni alle donne che vogliono avere un aborto, senza incorrere in sanzioni.

Questa proposta non basta e non basterà a calmare gli animi e i desideri degli abortisti tedeschi che chiedono non solo la abrogazione della vecchia legge, ma una nuova legge che liberalizzi l’aborto totalmente. Il progetto di legge dovrebbe consentire alle autorità sanitarie federali e all’Associazione medica tedesca di pubblicare gli elenchi nazionali dei medici che praticano l’aborto.  In Germania, tutti gli aborti sono sanzionati dal codice penale, ai sensi della sezione 218, ma le donne possono interrompere una gravidanza indesiderata nelle prime 12 settimane se seguono regole severe, come la consulenza obbligatoria. Dopo di che l’aborto può essere legale in determinate circostanze, ad esempio quando la salute della madre è a rischio. In ogni caso l’aborto non è rimborsabile dall’assicurazione sanitaria.

La Germania registra una media di 100.000 aborti per 790.000 nascite, circa la metà della percentuale della vicina Francia, il Paese soffre di una straordinaria crisi demografica, tamponata solo dal massiccio arrivo di stranieri. Il duello dentro la coalizione, tra cristiani democratici e socialisti, e nello stesso parlamento sarà acceso e non privo di sorprese, l’Afd potrebbe essere determinante per la difesa della vita umana del concepito. Certamente, la guerra per l’aborto delle prossime settimane avrà effetti anche sulle intenzioni di voto per le elezioni europee e, finalmente, nello schieramento di centro destra si vedrà chi difende i valori non negoziabili e chi invece si venderà l’anima.

Luca Volontè

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