09/07/2018

Shock alla Camera in UK per la foto di un bambino nel grembo

Un deputato inglese ha mostrato un’ecografia del suo bambino non ancora nato alla Camera, per una questione non relativa all’aborto, attinente alle norme sul congedo parentale, ma ha scatenato l’indignazione e un vesapio di polemiche da parte dei suoi colleghi “liberali”.

David Linden (nella foto), tenendo in alto la foto del bambino nel grembo, ha detto ai colleghi: «Questo è mio figlio. Nascerà in autunno, quindi sono particolarmente desideroso di veder passare la proposta sul congedo parentale quanto prima».

Secondo la SPUC (Society for the Protection of Unborn Children), che ha riportato la notizia, è la prima volta che un’immagine di un bambino nel grembo viene presentata alla House of Commons, anche se di aborto si è discusso parecchio, soprattutto in  questi ultimi mesi.

E non sorprende la reazione scomposta dei colleghi di Linden: il fatto è che anche solo a nominarlo, il nascituro, si viola la legge del politicamente corretto. Al centro di ogni dibattito c’è sempre e solo l’autodeterminazione della donna e il suo “diritto” di disporre del “suo corpo”, ma del bambino non si parla, non si deve parlare. Mai.

Dire che i bambini non nati che vengono uccisi, viene considerato «un  modo disgustoso per descrivere le scelte che le donne devono poter fare ovunque nel Regno Unito, e in particolare Irlanda del Nord» (così la deputata Hannah Bardell, in un’occasione analoga). 

E quando la deputata Maria Caulfield  ha detto che «troppo spesso, oggi, i dibattiti sull’aborto e sui diritti del nascituro vengono stroncati, ma io e molti colleghi che condividono le mie opinioni  cerchiamo di essere una voce per i senza voce e  promuoviamo una legge sull’aborto più moderna e umana che riconosca non solo  la dignità e i diritti delle donne, ma anche la dignità e i diritti del nascituro», Laura Kuenssberg l’ha bollata come una che «promuove la criminalizzazione delle donne che terminano le loro gravidanze» (l’enfasi è della Kuenssberg).

A proposito del bambino non nato scatta la censura ideologica (non solo in Inghilterra: basta la vicenda dei manifesti di ProVita a far capire che in Italia è lo stesso, se non peggio). La censura del potere costituito che non si vergogna, nei confronti dei più deboli e innocenti, di rivelare il suo volto dispotico e disumano.

Redazione

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