12/04/2016

Sì alla vita: la Spagna scende in piazza contro l’aborto

La Spagna che difende la vita non si ferma.

Abbiamo già parlato dell’incontro nazionale di Derecho a Vivir tenutosi il primo fine settimana di aprile.

Domenica scorsa 10 aprile, invece, circa cinquecento organizzazioni pro-life di tutta Spagna hanno celebrato a Madrid la quinta edizione della festa denominata “Sì alla vita”, iniziativa che si tiene per commemorare la Giornata Internazionale della Vita, celebrata ogni 25 marzo in tutto il mondo.

Alicia Latorre, presidente della Federación Española de Asociaciones Provida, ha spiegato il motivo della manifestazione di piazza, svoltasi in un clima gioioso, con musica, biciclette e palloncini.

Latorre ha invitato i presenti e tutti i cittadini a non essere complici, col silenzio, della mattanza di bambini che ogni giorno avviene negli ospedali a causa dell’aborto. Ha denunciato inoltre tutti coloro che si arricchiscono e fanno affari sulla pelle delle donne e dei nascituri. Netta è stata la condanna di quanti, con violenza pari a quella del terrorismo, si arrogano il diritto di decidere chi deve vivere e chi no, o di privare un bimbo della mamma attraverso la pratica dell’utero in affitto.

La giornata ha voluto ricordare a tutti i politici e a tutti i governi, di qualunque colore, di approvare leggi giuste, che tutelino la vita dal concepimento alla morte naturale, senza alcun compromesso. Un monito quanto mai importante e attuale in un Paese, come la Spagna, in cui anche il partito tradizionalmente vicino alle posizioni dei movimenti pro-life, il PP, ha tradito le aspettative dei suoi elettori.

Tra le associazioni organizzatrici dell’evento, ricordiamo la già citata Federación Española de Asociaciones Provida, HazteOir.org, il Foro de la Familia, Derecho a Vivir, la Fundación RedMadre, l’associazione di parlamentari ed ex parlamentari Familia y Dignidad Humana, la Federazione Europea One of Us , la Fondazione Jerome Lejeune e l’organizzazione AESVIDA.

Per capire quanto la situazione in merito alla difesa alla vita sia peggiorata, si deve ricordare che nel 1985, quando il governo socialista di González approvò la legge sull’aborto, il Tribunal Constitucional si pronunciò per ribadire che anche il nascituro ha diritto alla vita (purtroppo però non si oppose alla normativa). Di fronte al ricorso al medesimo Tribunale fatto dal PP nel 2010 contro la Ley Aído, voluta da un altro socialista, Zapatero, per liberalizzare ancor di più l’aborto, non c’è stata ancora alcuna risposta da parte dei sommi giudici... E nel frattempo, il PP, da quattro anni al governo con maggioranza assoluta, è rimasto a dormire...

Redazione

Fonte: Actuall

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