29/10/2014

Soldi dei contribuenti europei spesi per l’agenda LGBT

L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) e la Presidenza italiana del Consiglio d’Europa, hanno tenuto una conferenza a Bruxelles, ieri 28 ottobre, sulla discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Oltre 200 persone provenienti dalla società civile e da Istituzioni europee hanno ascoltato i risultati della recente indagine della FRA e discorsi sulla promozione dei rapporti omosessuali in Europa da parte di varie ONG LGBT, allo scopo di “porre fine alla discriminazione contro la comunità omosessuale nell’Unione”. 400.000 € di fondi pubblici sono stati spesi per un sondaggio che poteva essere compilato on-line, da parte di chiunque. Un sondaggio del genere avrebbe dovuto avere un gruppo di controllo con cui confrontare i risultati ed avrebbe dovuto fornire alcuni controlli oggettivi mentre in realtà si tratta solo di affermazioni soggettive. Avrebbe anche dovuto differenziare gli attacchi fatti all’interno della stessa comunità omosessuale da quelli commessi da altri. Quindi, i risultati sembrano allarmanti, con un 26% degli intervistati che si sono sentiti minacciati o che sono stati abusati nella comunità omosessuale. Ma quanto di questo è attribuibile al loro orientamento sessuale ed all’abuso di alcol e di droghe? E’ certamente allarmante sentire un ex ufficiale di polizia svedese affermare che “non è importante quello che è successo e come, ma piuttosto perché è successo”. Siamo quindi divenuti uno stato di polizia nel quale le vittime o i politici decidono la sanzione in base alla loro percezione dell’evento. Esattamente come in Inghilterra dove il Crown Prosecution Office definisce “omofobo” qualsiasi incidente percepito come tale dalla vittima o da un’altra persona.

Le domande di alcuni presenti riguardo la non validità di questa metodologia d’indagine soggettiva sono state accolte con scherno da gran parte del pubblico, per aver osato di mettere in discussione il modo in cui le conclusioni sono state raggiunte. L’intero pannello degli organizzatori era composto da coloro che vogliono matrimoni ed adozioni gay in tutta Europa ed un’educazione sessuale che promuova la sessualizzazione precoce dei nostri bambini verso ogni tipo di orientamento sessuale dalla più tenera età.

Il rappresentante italiano ha aperto la conferenza con un appello a tutti di essere ‘liberi di essere ciò che vogliamo e come noi ci sentiamo‘. Qualsiasi opinione che difendeva la famiglia naturale è stata considerata un “pregiudizio”. Il vice ministro della giustizia croato, Sandra Artukovic, ha parlato della difficoltà di ottenere questi “diritti” nel suo paese dove la Costituzione definisce il matrimonio come unione fra uomo e donna e dove questo principio è stato approvato dal 66% della popolazione. Anche il Ministro irlandese, Aidan O’Riordan, ha presentato le difficoltà oggettive di ottenere un’approvazione dei matrimoni e delle adozioni gay in Irlanda.

 

Forse la cosa più sorprendente sono stati i commenti del commissario uscente UE per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, Martine Reicherts, che ha suggerito che per far passare queste direttive non si dovevano rispettare le regole dell’Unione che prevedono  l’unanimità fra tutti i Stati membri ma invece di forzarle mediante un voto di maggioranza.

I matrimoni e le adozioni gay sembrano essere la priorità per questi poteri forti che usano anche i soldi dei contribuenti per finanziare le loro attività. Sappiamo bene che la lotta alla discriminazione (discriminare significa trattare diversamente condizioni uguali) non ha nulla a che vedere con l’ideologia del gender. Vi sono dietro a queste politiche due forti correnti di pensiero e di interessi finanziari.

  1. una ideologica neo marxista, che si rifà a Marcuse ed alla rivoluzione sessuale di Reich, al femminismo e al pansessualismo Freudiano, che ha come obbiettivo di distruggere la famiglia naturale e sconvolgere i parametri antropologici sui quali si è sempre fondata  la società umana;
  2. una corrente materialista finanziaria delle multinazionali interessate a questi traffici perché dietro alle industrie della FIV, della contraccezione, della pornografia, dell’aborto, degli uteri in affitto e del cambiamento di sesso, vi sono miliardi di profitti.

Siamo di fronte alla più grave e radicale rivoluzione antropologica che il mondo abbia mai visto. Lottiamo affinchè la logica ed il buonsenso trionfino!

Antonio Brandi

 

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