15/06/2016

Stereotipi da combattere: le donne-corpo, donne-oggetto

Sadiq Khan, il primo sindaco mussulmano di Londra, ha messo al bando i manifesti pubblicitari che girano sui mezzi pubblici e che propongono stereotipi negativi che minano l’autostima delle persone.

Si tratta delle pubblicità che mostrano modelle bellissime, magrissime, perfette, che esercitano pressioni negative, soprattutto sulle ragazze giovani, affinché si conformino “a immagini del corpo insane e irrealistiche”.

Khan ha detto: “Come padre di due adolescenti, sono estremamente preoccupato per questo tipo di pubblicità che sminuisce le persone, in particolare le donne, e le spinge a vergognarsi dei loro corpi”. Certamente le fotomodelle assolutamente perfette nel fisico, senza un filo di grasso né di cellulite, sono stereotipi, modelli irraggiungibili, per le persone comuni. In molti casi, il confronto di sé con tali immagini innesca – insieme ad altri fattori – disturbi psicologici anche gravi come la bulimia e l’anoressia.

Tali stereotipi sono negativi anche per la popolazione maschile: da un lato riduce la donna a un corpo – oggetto, dall’altro innesca nella mente degli uomini dei meccanismi di confronto tra le modelle e le partner della vita reale che – sempre insieme ad altri fattori – possono scatenare frustrazione, insoddisfazione e addirittura crisi nei rapporti di coppia.

Il sindaco ha intenzione di affidare a una commissione di vigilanza sulle pubblicità che opererà la censura delle immagini – stereotipi  che possono ferire i sentimenti delle donne che girano per Londra.

La ditta che produce prodotti dimagranti, Protein World,  e che li pubblicizza con l’immagine incriminata di una bellissima ragazza in bikini che chiede: “Sei pronta per la prova costume?“, si difende dicendo che la sua intenzione è quella di motivare i consumatori  a migliorasi, a curarsi a condurre una vita più sana per essere più forti.

Ammesso e non concesso che un sindaco cristiano manifestasse la stessa volontà di agire concretamente per la decostruzione di tali stereotipi, siamo certi che non sarebbero insorti i paladini delle libertà contro l’opera di “censura liberticida bigotta e clericale”?

Fonte (anche dell’immagine):mrctv.org

Redazione


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