30/06/2019

Studente punito per aver distinto maschi e femmine: traduzione del video choc

Un alunno afferma di essere stato buttato fuori classe dopo che un insegnante lo ha rimproverato per aver affermato che c’erano solo “;due generi”, il maschile e il femminile. Una bufala? È tutto drammaticamente vero e filmato dallo stesso alunno di una scuola secondaria di Aberdeen in Scozia. Il ragazzo diciassettenne ha segretamente filmato il suo insegnante con il suo smartphone mentre gli comunicava che doveva uscire dalla classe per aver mancato di rispetto e discriminato gli altri compagni, quando aveva affermato che i sessi e i generi sono due, il maschile e il femminile.

La vicenda è stata raccontata nei dettagli dal Daily Mail del 26 giugno. Il video della reprimenda è su YouTube ed è stato condiviso ben più di 9000 volte in pochi giorni. La scuola ha risposto alle polemiche dicendo che l’obiettivo della scuola stessa è «sostenere un ambiente più equo e inclusivo per tutti». Tutti? Tutti sarebbe da intendersi tutti coloro che credono o sono obbligati a credere alla ideologia gender, cioè una minoranza assoluta. Gli altri, coloro che osservano la realtà, la natura, la scienza e la fede, cioè la maggioranza, non sono inclusi ma esclusi. Il video di tre minuti mostra l’insegnante che spiega al ragazzo perché gli è stato chiesto di lasciare la classe in una scuola secondaria di Aberdeen-Shire; l’insegnante dice all’allievo: «Hai diritto alla tua opinione», al che l’adolescente risponde: «Se ho questo diritto, allora perché mi ha buttato fuori dalla classe? Non è molto inclusivo».

Quindi l’insegnante risponde: «No, mi dispiace, quello che stavi dicendo non è molto inclusivo. Questa è una scuola inclusiva». L’insegnante poi dice che c’è più di un genere “;per legge” e che affermando che ci sono solo due generi, l’alunno non è stato “;inclusivo”. A questo punto, l’allievo gli dice: «Penso che sia sciocco avere qualcosa di diverso da due generi, signore». L’insegnante allora lo spinge: «Potresti tenere quest’idea a casa tua? Non in questa scuola». Il ragazzo chiede all’insegnante perché al personale sia permesso di dare un parere, mentre a quanto pare un alunno non può farlo. Quindi l’insegnante afferma: «Non sto esprimendo la mia opinione. Sto affermando la politica dell’autorità scolastica nazionale».

Il ragazzo gli dice che questo non è affatto scientifico, mentre l’insegnante gli dice che «non tutte le politiche sono scientifiche». Alla fine della ‘non-discussione’, l’adolescente dice che non doveva essere espulso dalla classe, che aveva sprecato 30 minuti del suo tempo, e l’insegnante risponde invitandolo a «sporgere denuncia ufficiale». L’allievo gli dice: «Stavo semplicemente dicendo che ci sono due generi: maschio e femmina. Qualsiasi altra cosa è un’identificazione personale».

Negli Stati Uniti, un utente di YouTube ha realizzato un film in cui l’esperienza del ragazzo è stata paragonata al romanzo classico di George Orwell del 1984, sul lavaggio del cervello totalitario. Su Mumsnet, il più popolare social-forum di tutta l’Inghilterra per genitori, un utente ha detto: «Se fossi un genitore con un figlio in questa scuola sarei al telefono ora con i governatori scolastici».

Mentre Seamus Searson, segretario generale della Scottish Secondary Teachers Association, associazione degli insegnanti di scuola secondaria della Scozia, dopo aver affermato di non essere a conoscenza del caso, ha voluto aggiungere che, a suo parere, questo «sembra un ragazzo in cerca di guai».

E il ragazzo che fine ha fatto? Per ora, si fa per dire, solo sanzionato per aver diffuso il video della discussione con l’insegnante senza aver chiesto prima il suo consenso. Per fortuna che l’ha fatto, ci avreste creduto che la scuola scozzese si fosse trasformata nella ‘fattoria degli animali’ di Orwell o che lo Stato Scozzese sia ormai divenuto come una replica del Minamor (“;Miniluv”) descritto in “1984”, ovvero del Ministero dell’Amore, la cui funzione è di controllare la società e di convertire i dissidenti alla sua ideologia? Si poteva immaginare che gli insegnanti scozzesi si fossero convertiti al nuovo compito di polizia politica, quella psicopolizia (la “;Thought Police”), che interviene in ogni situazione sospetta di eterodossia e di deviazionismo? Infine dire che natura, realtà, scienza, storia e credenze religiose dimostrano che i sessi sono due e due i generi come potrebbe essere una deviazione se vivessimo in un mondo ancorato al reale? Uscire dall’incubo, please.

Luca Volontè

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