23/03/2018

Suicidio assistito con cervello surgelato

Se il transumanesimo sposa la cultura della morte  si generano mostri: per esempio la proposta di praticare il “suicidio assistito” ( che è in buona sostanza omicidio di consenziente) attraverso il congelamneto del cervello: così quando sarà possibile, quel cervello, quella persona, rivivrà in un supporto meccanico/informatico (sembra fantascienza, ma c’è gente che fa sul serio) e avrà guadagnato l’immortalità.

Da una parte, quindi, dice LifeNews, abbiamo transumanisti materialisti – terrorizzati dalla morte – che promettono un’immortalità , allo stesso tempo, abbiamo la lobby eutanasista  che invita a morire presto, prima che la “qualità della vita” possa in qualche modo decadere (terrorizzati dalla sofferenza).

E il bello è che morte e sofferenza servono a far quattrini a chi promette di ucciderti col surgelamneto del cervello.

Dalla Technology Review: Nectome è un’azienda che produce una  soluzione chimica che può mantenere intatto un corpo per centinaia di anni, forse migliaia, come una statua di vetro ghiacciato. Ma la procedura di Nectome funziona solo se  il cervello è vivo. Quindi l’azienda propone di  collegare le persone con malattie terminali a una macchina cuore-polmone per pompare il suo mix di sostanze per l’imbalsamazione chimica nelle grandi arterie del collo mentre sono ancora vive (anche se in anestesia generale).

La società si è consultata con avvocati esperti nell’End of Life Option Act , la legge della  California sul suicidio assistito  che hanno dato parere legale favorevole: perché  se uno muore congelato non sarà mai “suicidio” assistito, ma sarà sempre “omicidio del consenziente”.

A parte questo, comunque, ci sono  già 25 che persone stanno pagando fior di quattrini  per entrare nella lista d’attesa di “morte con cervello surgelato” (e di gente che le prova tutte per garantirsi l’immortalità ce ne sta: ricordate questi “vampiri”?

Il servizio di  Nectome, infatti,  non è ancora in vendita e potrebbe non esserlo  ancora per diversi anni. Fondamentalmente non sono ancora riusciti a ridar vita a roba morta surgelata e  – poi – resta forte e fondato il dubbio che  i ricordi possano essere conservati e recuperati dal  cervello quando viene scongelato.

Ma l’azienda sta valutando la domanda invitando i potenziali clienti ad aderire ad una lista di attesa con un deposito di $ 10.000, completamente rimborsabile se si cambia idea.

Tra i 25 che hanno prenotato il posto nel freezer c’è Sam Altman,  32 anni che è uno dei creatori del programma Y Combinator (un importante acceleratore di start up) è  sicuro che le menti umane saranno presto digitalizzate e caricate in un cloud.

Io, invece, resto dell’idea che la carne sia fragile  – ed è un bene, ma  l’immortalità più sicura  con risurrezione del corpo in uno stato di  perfezione, sia quella garantita dalla “ditta” N.S. Gesù Cristo, anche se non è più tanto di moda... almeno è gratis.

Francesca Romana Poleggi

Fonte: LifeNews

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