18/07/2019

Suicidio, un male contagioso. Netflix decide di prevenirlo

Ci sono tanti mali fisici il cui contagio può essere letale, ma non sono gli unici. Anche il suicidio ha un contagio letale. In tanti momenti della vita può capitare che delle difficoltà ci rendano molto vulnerabili. In tante occasioni può venirci da credere di non poter riuscire ad andare avanti. Ebbene, in quei momenti si è comprensibilmente più influenzabili, perciò le persone che si hanno intorno ed i messaggi che circolano giocano necessariamente un ruolo fondamentale, talvolta decisivo.

Un caso paradigmatico ci viene presentato da un articolo di National Right to Life. Pare infatti che Netflix abbia deciso di rimuovere da una serie Tv, dal titolo 13 Reasons Why, la scena del suicidio di una ragazza, in età adolescenziale, che si taglia i polsi in una vasca.

 «Uno studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry nel mese di aprile, due anni dopo l’uscita della serie, rivela che il numero di morti che si verificano nel mese successivo al lancio di “;13 Reasons Why” è drammaticamente aumentato per i giovani di età compresa tra i 10 e i 17 anni. Secondo i National Institutes of Health», come si legge nell’articolo, «nell’aprile 2017 i suicidi sono stati più diffusi per questa fascia di età rispetto a qualsiasi altro mese nel periodo esaminato di cinque anni».

In occasione del lancio della terza stagione di questa serie, fortunatamente, Netflix ha deciso di modificare la scena del suicidio. È fondamentale, dunque, che la società dia messaggi positivi sulla vita e sulla possibilità di superare le difficoltà, per evitare di scoraggiare ancora di più le persone ed indurle a dubitare sul valore della propria vita. Per questo, la legalizzazione dell’eutanasia e del suicidio assistito in molti Paesi giocano un ruolo indubbiamente distruttivo.

La vita umana merita di essere tutelata in ogni caso, specialmente nella sofferenza. Se, invece, in un momento di dolore si offre la morte come soluzione, sempre più persone saranno indotte al suicidio. E non è certo questo il “progresso” di una società.

Luca Scalise

 

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