22/04/2018

Topi con il cervello umano: solo la Cina bocciata in bioetica?

Scrivendo sulla rivista Foreign Policy, uno scienziato cinese sostiene che la Cina sarà sempre priva di qualsiasi senso etico – e quindi va bocciata in bioetica.

Yangyang Cheng, un ricercatore postdottorato alla Cornell University, spiega che in Cina non esiste alcuna cultura del rispetto della dignità umana (non ci sorprende, visto come da 70 anni vengono considerati gli esseri umani e i loro diritti fondamentali dal regime di Pechino).

Il “processo di revisione etica” che dicono di fare in tutte le ricerche è solo un timbro di gomma che viene impresso sulla carta, senza alcun valore reale.

La corruzione dilagante consente alle pratiche pericolose e illegali di prosperare.

I massicci progetti di ingegneria sociale ignorano il benessere delle persone. La  politica del figlio unico (ora dei due figli) ne è l’esempio più eclatante – ma lo stile è sempre quello, in ogni contesto. Oggigiorno il governo promuove la “giusta qualità delle donne” e impedisce “nuove nascite di donne di qualità inferiore”.

La privacy è inesistente: la biotecnologia è uno strumento potente nelle mani dei servizi di sicurezza cinesi.

Anche la scienza è costretta e imbrigliata dalle istanze, gli scopi e gli interessi del Partito Comunista, al potere.

Solo la comunità internazionale, se ferma e decisa, potrebbe costringere  la Cina a osservare i principi condivisi della bioetica. Solo se l’appartenenza della Cina alla comunità politica e scientifica globale dipende dall’osservanza di regole morali, e quindi il governo, non ha altra scelta.

Il problema, a nostro modesto parere, è che il senso etico della comunità internazionale sia poco diverso da quello cinese. E se l’approccio bioetico della Cina desta preoccupazione, intanto in America il tessuto cerebrale umano si integra e prospera nel cervello dei topi, secondo un rapporto di Nature Biotechnology.

Prelevati organoidi cerebrali da cellule staminali pluripotenti umane (da dove le hanno prese? Le hanno ottenute massacrando bambini allo stato embrionale?), gli scienziati li hanno trapiantati nei topi. Gli organoidi sviluppano vasi sanguigni entro 5 giorni; entro 90 giorni dall’impianto, gli assoni si sono estesi in profondità nel cervello dei topi. I neuroni si sono messi a funzionare secondo schemi sincronizzati, il che fa ritenere che è stata stabilita una rete neurale attiva.

Gli scienziati hanno testato i topi e non hanno trovato differenze nella loro intelligenza.

Redazione

Fonte: Bioedge 1 e 2

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