08/07/2016

Transgender alle Olimpiadi: dall’UK in gara 2 donne col pisello?

Il Daily Mail annuncia che due uomini britannici transgender che si sono operati per apparire donne (non si sa chi sono e in che sport gareggiano) sono vicini alle qualificazioni per partecipare alle prossime Olimpiadi di Rio De Janeiro.

 Delia Johnston, consulente per le questioni transgender, ha detto che i due hanno già rappresentato la Gran Bretagna a un campionato europeo secondo il loro nuovo sesso.

Come i nostri lettori sanno, le nuove linee guida per le Olimpiadi consentono agli uomini transgender di gareggiare con le donne, anche se non sono stati sottoposti a castrazione.

Richiedere, infatti, le modifiche anatomiche chirurgiche come pre-condizione per la partecipazione alle gare sarebbe in contrasto con il rispetto dei  “diritti umani”, secondo il Comitato Olimpico Internazionale.

Katy Faust, cresciuta (male) con due lesbiche e attivista pro-family, ha commentato su Facebook: “Come può essere una ‘vittoria dei diritti umani’ per le donne che dovranno competere con dei maschi?”

Operazione o no, sanno tutti che gli uomini sono, in media, il 30 per cento più forti delle donne, hanno una maggiore densità ossea, hanno il baricentro più alto, una massa muscolare più potente in velocità... e non avranno certamente problemi col ciclo mestruale.

Basta confrontare le tabelle dei record mondiali di atletica leggera o di nuoto per toccare con mano il divario scritto da madre natura nel DNA maschile e femminile.

Solo un esempio: un uomo nuota in media in  meno di 23 secondi i 50 metri stile libero, tempo che sarebbe un record mondiale per una donna. Se questa è parità di diritti, allora perché non abolire  le categorie uomini e donne nello sport, e quindi distruggere ogni record stabilito dalle donne in qualsiasi disciplina?

E non è ridicolo, allora, tutto il can can che si monta a proposito del doping? Se le atlete donne sono positive alle analisi vengono squalificate dai giochi: perché?

Florence Griffith-Joyner (nella foto), che nell’88 ha corso i 100 metri in 10.49 secondi è stata massacrata mediaticamente anche da morta per un sospetto doping che non è mai stato provato. Chissà se il suo record quest’anno sarà battuto, finalmente, da un atleta: senza doping, per carità, ma col pisello.

Redazione

Fonte: LifeSiteNews

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