27/07/2017

Transgender = eccentrico: parola di femminista

Il Foglio riporta un’interessante intervista alla scrittrice  Camille Paglia: non farà piacere ai liberal, alla Gaystapo e ai transgender...

Decisamente femminista, ma anticonformista e razionale, infatti, la Paglia critica “da sinistra” (è dichiaratamente atea e lesbica) i Democratici americani e i “liberal” che di liberale, ormai non hanno più niente.

Conclude poi con una tagliente affermazione circa i transgender e il transgenderismo ormai imperante.

«Le femministe si sono scontrate con gli attivisti transgender molto più pubblicamente nel Regno Unito che qui [in America, NDR]. Ad esempio, due anni fa c’è stata una campagna organizzata, tra cui una petizione con tremila firme, per annullare una conferenza di Germaine Greer all’Università di Cardiff a causa delle sue opinioni “offensive” sul transgenderismo.

Greer, una studiosa di letteratura che era una delle grandi pioniere del femminismo della seconda ondata, ha sempre negato che gli uomini che hanno subito interventi di riconversione sessuale siano in realtà “donne”.

E nel 2014, “Sex Hurts”, un libro della femminista radicale australiana Sheila Jeffreys, ha creato una polemica nel Regno Unito. Jeffreys identifica il transessualismo con la misoginia e lo descrive come una forma di “mutilazione”.

Sono molto scettica sull’attuale ondata transgender, che ritengo sia prodotta da fattori psicologici e sociologici molto più complicati che il discorso di genere attualmente consente.

E’ certamente ironico come i liberal, che agiscono come difensori della scienza quando si tratta del riscaldamento globale (un mito sentimentale non supportato dalle prove) rifuggano ogni riferimento alla biologia quando si tratta del sesso.

La verità biologica cruda è che i cambiamenti sessuali sono impossibili. Ogni singola cellula del corpo rimane codificata dal proprio sesso per tutta la vita. Le ambiguità intersex possono verificarsi, ma sono anomalie che rappresentano una minima percentuale di tutte le nascite umane.

In una democrazia, tutti dovrebbero essere liberi da molestie e abusi. Ma allo stesso tempo, nessuno merita diritti speciali, protezioni o privilegi in base alla propria eccentricità».

Redazione


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