25/01/2017

Trump non è “prolife”? Intanto dagli USA altre notizie pro vita...

A noi, che non ci occupiamo di politica e di geopolitica, poco importa di Trump in sé. Ma ci importa quello che fa, in particolare per gli effetti che ha in termini di salvaguardia della vita umana.

Soprattutto la vita degli innocenti, dei più deboli, dei bambini nel grembo materno.

L’altroieri ha tagliato i finanziamenti alla Planned Parenthood International, e non abbiamo sottolineato abbastanza che con il ripristino della Mexico City Policy, Trump ha tolto i contributi americani anche all’UNFPA, l’agenzia ONU per la pianificazione familiare che ha le mani lorde del sangue di centinaia di milioni di bambini  e di donne cinesi e che è responsabile di veicolare la cultura della morte in tanti altri modi (date un’occhiata agli articoli che trovate qua. E a questo qui...).

Eppure, la notizia – che ci vantiamo di aver dato per primi, in Italia – ha suscitato alcune puntute critiche di chi sostiene che Trump non è sinceramente e genuinamente prolife.

Rispondiamo, gentilmente, anche se un po’ terra terra: «Chisseneimporta».

Intanto apprendiamo che  ieri il Congresso ha approvato la normativa che pone un divieto assoluto al Governo americano di finanziare direttamente o indirettamente l’aborto (con i denari dei contribuenti). Ora tocca al Senato.

Questa legge, n. HR 7, No Taxpayer Funding for Abortion and Abortion Insurance Full Disclosure Act, protegge anche l’obiezione di coscienza di chi non vuole pagare l’aborto con l’assicurazione sanitaria, cosa che invece l’Obamacare imponeva a tutti.

L’aborto – del resto – non è “assistenza sanitaria”; l’aborto non è una cura, una terapia. E la decisione del Congresso rispecchia la realtà: gli Americani sono sempre più pro vita, poiché è oggettivamente e scientificamente evidente la perfetta umanità dei bambini non ancora nati.

Come i nostri Lettori hanno avuto occasione di sapere, l’emendamento Hydeintrodotto nel 1976, che aveva bloccato il finanziamento pubblico dell’aborto, aveva salvato circa due milioni di bambini. Il deputato Chris Smith ha spiegato che questa nuova legge renderebbe l’emendamento Hyde di portata generale e permanente. dollari dei contribuenti americani non saranno più utilizzati per pagare gli aborti. 

In Italia sta per scadere il termine di pagamento del bollo auto: una tassa che viene incassata dalle Regioni che sovvenzionano l’aborto a tutte le donne, anche alle più ricche.

Pensiamoci su: si può OSAre e fare obiezione fiscale di coscienza alle spese abortive...

Francesca Romana Poleggi



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