09/10/2018

Un incoraggiamento ai pro vita da una militante d’eccezione

Madre Teresa di Calcutta è stata una militante pro vita d’eccezione, che si è presa cura di «tutte quelle persone che si sentono non desiderate, non amate, emarginate dalla società»: rifugiati, disabili, anziani , alcolizzati, poveri, senzatetto, vittime di inondazioni, epidemie e carestie e che è sempre stata ferma nella condanna dell’aborto, senza se e senza ma.

Sono 20 anni, quest’anno, che è morta. Il 5 settembre cadeva l’anniversario. Eppure le sue parole per la vita dovrebbero risuonare forti e chiare a sostegno di tutti  coloro che  (cattolici e non)  ancora credono di dover difendere i più piccoli e indifesi dalla cultura della morte.

Possano queste parole risuonare chiare a margine dei fatti di Verona e delle rabbiose reazioni che hanno scatenato.

«E sento una cosa che voglio condividere con tutti voi: il più grande distruttore di pace oggi è il grido del bambino non nato innocente. Perché se una madre può uccidere il proprio figlio nel suo grembo, cosa impedisce a te e a me di ucciderci l’un l’altro?».

«Il più grande distruttore di pace oggi è l’aborto, perché è una guerra contro il bambino, un’uccisione diretta del bambino innocente, l’omicidio da parte della madre stessa».

«Come convincere una donna a non abortire? Come sempre, dobbiamo persuaderla con amore e ricordiamo a noi stessi che l’amore significa essere disposti a dare fino alla fine, finché non fa male».

«Quindi la madre che sta pensando all’aborto dovrebbe essere aiutata ad amare, cioè dare finanche se sacrifica i suoi piani, o il suo tempo libero, per rispettare la vita di suo figlio. Anche il padre di quel bambino, chiunque sia, deve dare fino a quando non “fa male”».

[stmapaBannerVerita] «Stiamo combattendo l’aborto con l’adozione – con la cura della madre e l’adozione per il suo bambino. Abbiamo salvato migliaia di vite. Abbiamo mandato notizie alle cliniche, agli ospedali e alle stazioni di polizia: “Per favore non uccidete i bambini; li prendiamo noi, i bambini”. Vorremmo  sempre qualcuno che dica alle madri nei guai: “Vieni, ci prenderemo cura di te, daremo noi una casa a tuo figlio”».

«Io da sola non posso cambiare il mondo, ma posso lanciare una pietra nell’acqua e con essa creare molte increspature...».

«[...] A quel padre [la cui compagna va ad abortire] arriva il messaggio che non deve assumersi alcuna responsabilità per il bambino che lui stesso ha portato nel mondo. È probabile, quindi, che il padre metta altre donne nella stessa situazione. Quindi, l’aborto porta solo ad altri aborti».

«Qualsiasi Paese che legalizza l’aborto non sta insegnando alla sua gente ad amare, ma a usare qualsiasi violenza per ottenere quello che vuole. Questo è il motivo per cui il più grande distruttore di amore e di pace è l’aborto».

«Molte persone sono molto, molto preoccupate per i bambini dell’India, per i bambini dell’Africa, dove muoiono di fame, e così via. Molte persone sono anche preoccupate per tutte le violenze che sono all’ordine del giorno in questi grandi Paese come gli Stati Uniti. Queste preoccupazioni sono molto giuste. Ma spesso queste stesse persone non si preoccupano dei milioni di persone che vengono uccise dalla decisione deliberata delle loro stesse madri. E questo è il più grande distruttore di pace oggi: l’aborto che porta le persone alla cecità..».

Madre Teresa di Calcutta

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