18/02/2015

Una città pro vita nelle Filippine

Il sindaco di Sorsogon (Filippine), Sally Lee, ha dichiarato il 2 febbraio scorso la sua città “ProLife City”, città pro vita.

Lo riporta il sito LifeNews .

Una dichiarazione, quella di ProLife City per la città di Sorsogon, unica nel suo genere e che evidenzia importanti disposizioni attinenti alla Costituzione filippina: si riconosce la santità della vita familiare e il ruolo dello Stato di proteggere e promuovere la salute dei suoi cittadini, oltre a difendere la vita della madre e del nascituro dal concepimento alla morte naturale.

Affermando il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza, il sindaco ha anche citato la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la “Magna Carta per le donne nelle Filippine” che incoraggia lo Stato a fornire soprattutto la salute e la cultura alle fanciulle del Paese.

Una storia non priva di colpi di scena: la città del sindaco Lee, infatti, prima di diventare ufficialmente una “ProLife City” era terreno fertile per l’International Planned Parenthood Federation (IPPF) che operava attraverso la sua società affiliata, l’Organizzazione di Pianificazione familiare delle Filippine (FPOP).

Planned Parenthood, per chi non la conoscesse, è un’organizzazione mondiale che fa principalmente azione di lobby a favore di nuove legislazioni abortiste.

Era stato lo stesso sindaco Lee a permettere alle organizzazioni di operare tranquillamente in città negli anni precedenti sotto il pretesto della “salute riproduttiva”. E’ infatti normale propaganda internazionale, soprattutto tramite le agenzie ONU, presentare IPPF come una società che promuove la salute, tutela le donne e la maternità.

Bludental

Lee ha confessato di essersi fidato. Non immaginava che esistesse un’industria internazionale dell’aborto e della contraccezione.

Ma una volta frequentato il 19° Congresso Asia-Pacific sulla fede, la vita e la famiglia, tenutosi nel mese di novembre 2013 in Malesia, ha scoperto la vera identità di IPPF e non ha avuto dubbi sul da farsi: quando è tornato in patria ha deciso che la sua città doveva diventare Prolife a tutti gli effetti, senza più appoggiare inconsapevolmente le organizzazioni pro aborto.

E’ incredibile constatare come spesso un sindaco o un leader politico possa cadere, anche se in buonafede e senza capire le conseguenze, nella trappola di chi si spaccia come ente che assicura assistenza sanitaria, mentre in realtà promuove la cultura abortista, come Planned Parenthood.

A quanto pare, l’esempio di Sally Lee inizia a fare proseliti: un altro sindaco in provincia di Sorsogon sta pensando di dichiarare il suo paese a favore della vita e bel bene.

Un altro segno che i politici locali stanno impegnandosi al fine di proteggere le famiglie e i bambini delle Filippine.

Luca Colavolpe Severi

Fonte: http://www.lifenews.com/2015/02/13/filipino-mayor-declares-his-city-a-pro-life-city-opposing-abortion/

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