10/03/2019

Una competizione che non ti aspetti. Gender style...

Le cose più incredibili stanno accadendo, ci scorrono sopra e nessuno che le chiami col loro nome: ingiuste follie. Due corridori maschi provenienti dal Connecticut continuano a dominare le classifiche nella competizione per le ragazze delle scuole superiori degli Stati americani. Avete letto bene, due maschi sono in testa alla classifica delle ragazze!

Terry Miller e Andraya Yearwood sono juniores delle superiori, entrambi sono maschi biologici che si identificano come femmine transgender. E, secondo un rapporto dell’Associated Press, hanno conquistato il primo e il secondo posto nei recenti campionati open track indoor delle scuole del Connecticut tenutosi il 16 febbraio. Una delle concorrenti femmine, la liceale Selina Soule, ha fatto dichiarazioni di fuoco sull’accaduto, dicendo che non è giusto che le femmine debbano competere contro i maschi nella stessa gara. La Soule ha saltato le qualifiche per le gare regionali del New England solo per avere perso due punti nella classifica finale. «Conosciamo tutti l’esito della gara prima ancora che inizi; è demoralizzante», ha dichiarato la Soule, che non vuole discriminarli, ma «l’atletica ha sempre avuto regole per mantenere la competizione giusta».

Miller è attualmente classificato come il terzo miglior corridore del Paese nelle gare  cronometro dei 55 metri delle ragazze, invece Yearwood avrebbe il settimo miglior tempo nazionale. Miller ha sostenuto in una recente intervista che le ragazze femmine dovrebbero semplicemente scegliere di lavorare di più, piuttosto che lamentarsi dell’ingiustizia, quando devono affrontare la competizione contro atleti di sesso maschile che si identificano come transgender. Identica l’opinione dell’altro atleta maschio dichiaratosi femmina, secondo il quale i suoi sono “;vantaggi” che altri atleti «potrebbero avere dal perfezionare la propria forma o fare sessioni di allenamento extra».  Il Connecticut è uno dei 17 Stati che consentono agli atleti transgender di competere senza restrizioni nelle gare femminili.

Altri Stati non hanno alcuna politica ufficiale o gestiscono tali problemi caso per caso. Nei giorni scorsi l’ex regina del tennis mondiale, Martina Navratilova, è stata oggetto di attacchi da parte dei gruppi Lgbt per aver scritto sul Sunday Times che è da folli, un «imbroglio», questa pratica e tipo di competizioni aperte ai trans nel campo femminile. Condividiamo, ancora in Italia non c’è una grande spinta per la promozione del transgenderismo, come invece in Uk, Usa, Canada, ma nessuno pensi che ci sia Paese immune a questa idea per la quale, anche nello sport, vedremo le femmine umiliate e bistrattate. Sogno un festa della donna nella quale si difendano le donne dalla ideologia gender e trans-gender, che qualcuno faccia un passo pubblico per difendere la biologia e il prezioso dono della umana femminilità.

Luca Volontè

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