23/12/2012

Una partita pro-life contro la politica dell’aborto negli Usa

Intervista a don Robert Gahl, docente di etica fondamentale dell’Università Pontificia della Santa Croce, circa il rapporto Chiesa-Stato sotto l’amministrazione di Barak Obama

La squadra dell’università di Notre Dame, la più importante università cattolica americana, nell’Indiana, che due anni fa diede al Presidente degli Stati Uniti Barak Obama, la laurea honoris causa in giurisprudenza, giocherà la finale di football universitario con i caschi dorati, che simboleggiano la cupola del rettorato. Anche la Madonna dell’Università è tutta d’oro, è alta 6 metri e pesa due tonnellate, e sormonta la cupola.

La partita è molto importante perché va aldilà del significato sportivo. Tifare per questa squadra sarebbe un modo per dire no alla politica del Governo Federale che limita la libertà religiosa, investe in una politica sanitaria pro aborto, pillole abortive, contraccezione e sterilizzazione anche per i cattolici, e che chiama famiglia i matrimoni omosessuali.

Ma che sta succedendo in America? Ci aiuta a capirlo meglio Robert Gahl, ingegnere chimico,  cresciuto a Milwaukee, Wisconsin, che ora vive a Roma ed è docente di etica fondamentale all’università pontificia della Santa Croce di Roma,  ed ha  – tra Texas e Ohio – oltre ai genitori e diversi parenti, due sorelle, 14 nipoti, e tre pronipoti.

Don Robert Gahl, da buon chimico si occupa anche di bioetica e fa il teologo, ed è stato tra l’altro visiting scholar alla Notre Dame,  spiega a fondo le preoccupazioni della Chiesa.

L’America, dopo le elezioni di Obama, sembra sempre più anticattolica...

Gahl: Ai vertici della politica americana non ci sono mai stati così tanti cattolici. Il segretario di stato che probabilmente sostituirà Hillary Clinton, il democratico John Kerry, è cattolico. Il vicepresidente Joe Biden pure, come il capo del congresso John Boehner. La maggioranza della Corte suprema per la prima volta è cattolica: cinque giudici su nove. Il primo ufficio di Obama a Chicago era in una parrocchia.

La chiesa allora perché è preoccupata, il Papa in particolare e anche il consiglio dei vescovi americani?

Gahl: La conferenza episcopale fa una campagna  – incoraggiata dal Papa – contro importanti elementi della politica della Casa bianca.

Perché c’è questo scontro frontale (tra l’altro molti cattolici hanno votato Obama)?

Gahl: Sono tre le questioni di fondo per cui si protesta: la libertà religiosa, la riforma sanitaria e il matrimonio.

Nel paese che ha fondato le libertà non c’è più libertà religiosa?

Gahl: C’è un forte ridimensionamento della libertà religiosa imposta dal Governo, in contrasto con il  primo emendamento della costituzione. I criteri per definire gli enti religiosi sono appena stati emanati  dalla Casa bianca. Solo le istituzioni che si dedicano al culto possono definirsi religiose. La libertà di religione si sta riducendo quindi, di fatto, alla sola libertà di culto. Per cui le scuole, gli ospedali, le università cattoliche e altri enti cattolici che si occupano di cura, assistenza, formazione, attività di ricerca e altro, ma non attinenti al culto, non possono definirsi religiosi e devono subire le interferenze del governo.

Ci fa un esempio?

Gahl: Tutte le università e enti cattolici devono sottostare alle imposizioni del governo. Non possono più licenziare chi si distanzia dalla dottrina cristiana, per esempio, gli attivisti gay che incoraggiano comportamenti omosessuali o medici che consigliano l’aborto. Diventerebbe discriminazione.

Invece, per quel che riguarda la riforma sanitaria, mi sembra un bene allargare a tutti la polizza sanitaria. È molto democratico assicurare tutti. C’è chi dice invece che è una cosa contraria alla Chiesa. Perché?

Gahl: Con la riforma sanitaria di Obama, tutti i datori di lavoro, compresi gli enti cattolici, hanno l’obbligo di fornire ai dipendenti una polizza sanitaria che prevede la distribuzione gratuita di contraccettivi anche abortivi come la pillola del giorno dopo,  la sterilizzazione. Ciò crea confusione: un’università cattolica mi fornisce tutto questo in modo gratuito? Vuol dire che è un bene e che lo posso fare. Ciò genera confusione per i cattolici, specialmente per i non praticanti e poco informati. Molti vedranno la squadra dei campioni di football universitario giocare con i caschi d’oro e blu a difesa del diritto alla libertà e alla vita, diritto invece infranto con questa riforma. E per difendere la propria libertà l’Università di Notre Dame ha denunciato il governo federale.

Obama sostiene i matrimoni gay, simbolo di massima libertà, ma la Chiesa  non è d’accordo

Gahl: Se si dice che due persone dello stesso sesso possono sposarsi e mettere su famiglia, viene intaccato il significato non solo cristiano, ma soprattutto naturale di famiglia. La famiglia prevede i figli: e quindi sono necessari l’uomo e la donna.

Su questi tre punti si basa quindi la protesta della Chiesa

Gahl: Sì, tanto da far indire due settimane di preghiera. Alcuni vescovi hanno paragonato il momento al 1500, l’epoca di S. Tommaso Moro e S. Giovanni Fisher. L’arcivescovo di Baltimora affida le sue preghiere e quelle dei fedeli all’intercessione di questi due santi, martirizzati sotto Enrico VIII. Lo stesso Papa ha inviato una lettera per congratularsi con il presidente americano per la rielezione, con un tono di rispettoso ammonimento sui temi che gli stanno a cuore come la difesa della famiglia, della vita e della libertà religiosa.

Che dovrebbero fare gli ospedali cattolici americani obbligati a praticare aborti e sterilizzazioni?

Gahl: Protestare poco per volta non basta. Dovrebbero organizzarsi per mostrare la loro prontezza ad una ribellione istituzionale. Dovrebbero – tutti gli ospedali insieme – dare un segnale forte ed opporsi in modo pacifico, ma chiaro e deciso.

Un pensiero di Natale?

Gahl: Gesù bambino è la manifestazione di quanto Dio ami gli uomini tutti. Riconosciamo l’amore di Dio per ogni persona umana ben prima della nascita e fino alla fine della vita. Addirittura prima del concepimento. Nel primo capitolo della lettera agli Efesini S. Paolo dice che Dio ha guardato a noi da tutta l’eternità, prima della creazione del mondo.

Che la squadra di Notre Dame vinca il campionato universitario e la battaglia per la vita e per difendere la dottrina sociale della chiesa negli Usa.

di Marialuisa Viglione

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