21/01/2014

Usa, nove giorni per la vita

Il mondo cattolico contro l’aborto dalla costa est a ovest
Per il secondo anno consecutivo, i vescovi cattolici degli Stati Uniti sponsorizzano la «Nove Giorni per la Vita: preghiera, penitenza e pellegrinaggio». L’iniziativa è cominciata sabato 18, termina il 26 gennaio e soprattutto culmina giovedì nella manifestazione che si muove a Washington dal Centro commerciale di Constitution Avenue dalle 11,30 locali per arrivare davanti alla sede della Corte suprema. Nonostante il freddo pungente sono previsti migliaia di manifestanti da tutto il paese, nel 41esimo anniversario della legalizzazione dell’aborto negli Usa.

«Da quella tragica decisione sono state perse le vite di oltre 55 milioni di bambini e tanti soffrono per la perdita, spesso in silenzio» commenta un post sul sito della manifestazione: www.9daysforlife.com.

Il cardinale O’Malley, arcivescovo di Boston e presidente della Commissione episcopale Pro-Vita, nei giorni scorsi ha spiegato che la decisione del 1973 rappresenta l’esempio più evidente di quella che Papa Francesco ha definito una «cultura dell’usa e getta». «Eppure – ha aggiunto – la nostra società relega l’aborto a una questione di scelta personale, spesso negando l’integrità e persino il riconoscimento della personalità dei bambini non nati. Tuttavia abbiamo grande fiducia nella provvidenza di Dio».

Il sito 9daysforlife offre ai partecipanti diversi modi di iscriversi e di ricevere direttamente via e-mail o sms ogni giorno una novena con diverse intercessioni,  pensieri spirituali, suggerimenti per atti di riparazione tramite e-mail o un messaggio di testo e c’è anche un’applicazione per smartphone.

Martedì, alla vigilia della Marcia, nella Basilica dell’Immacolata Concezione a Washington, il santuario più importante degli Usa, si svolge una Veglia di preghiera che inizia alle 18,30 locali e vede il cardinale O’Malley come celebrante principale e predicatore.  La veglia continua nella cripta con il Rosario nazionale per la vita umana seguito dalla preghiera notturna e l’esposizione del Santissimo Sacramento ogni ora fino al mattino.

Il 25 gennaio sono attese 50mila persone a San Francisco per partecipare alla Passeggiata per la Vita. Il settimanale dell’arcidiocesi, Catholic San Francisco, ha raccolto una dichiarazione di Eva Muntean, organizzatrice dell’evento: «Lo spirito pro-vita – ha spiegato – è realmente vivo a San Francisco e la Passeggiata per la Vita è un modo meraviglioso per chi ha a cuore le donne e i loro bambini, nati e non nati, per dimostrare che la vita è l’unica scelta». La promozione anche qui è affidata a internet, con un video che può venire visionato sul sito www.walkforlifewc.com mentre l’arcivescovo, monsignor Cordileone, ha inviato una lettera a tutta l’arcidiocesi. «La gente, soprattutto i nostri giovani, sono sempre più ricettivi al messaggio che l’aborto ferisce donne, uomini e famiglie. Capiscono che è ingiusto privare intere generazioni della possibilità di vivere. Ecco perché l’affluenza continua a crescere durante queste manifestazioni».

In realtà la situazione è più differenziata perché nei siti cattolici, dove è previsto, si sviluppa un dibattito e molte voci sottolineano che sebbene l’aborto sia da condannare, servono politiche sociali reale capaci di incidere su povertà e ignoranza.

di Fabrizio Mastrofini

Festini

 

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