In Florida un altro esempio della tenacia e della perseveranza dei pro vita americani: la Camera ha approvato, con uno schiacciante margine di 72-42, una proposta di legge che impone il divieto di aborto attraverso la tecnica atroce dello smembramento del bambino.
Intanto la commissione per gli affari medici del Senato della Carolina del Sud ha approvato un analogo progetto di legge che lì è già passato alla Camera.
Otto stati hanno già approvato il divieto di aborto per smembramento: Kansas (2015); Oklahoma (2015); West Virginia (2016); Mississippi (2016); Alabama (2016); Louisiana – maggior stato prolife – (2016); Arkansas (2017); e il Texas (2017).
La strada da percorrere è ancora lunga, ma in 45 anni i difensori della vita, in America, ne hanno fatta parecchia, soprattutto in questi ultimi tempi.
Queste leggi statali spesso vengono bloccate dal veto dei Governatori o vengono cassate dai giudici obamiani. Ma il movimento pro vita insiste e di passi avanti ne ha fatti parechi. Sta riuscendo – innanzi tutto – nell’opera fondamentale di contrasto alla cultura della morte e di promozione della cultura della vita.
E sempre più la cultura pro vita diffusa nel popolo americano si va rispecchiando anche nelle loro istituzioni: i parlamenti nazionali, prima, il Congresso poi, ora è arrivata sino alla Casa Bianca...
L’approvazione alla Camera di una simile proposta di legge pone al centro il vero soggetto di tutto ciò che riguarda il tema dell’aborto: il bambino, vivo e vero, che soffre e viene ucciso. E riconoscerlo è una conquista non indifferente.
Con immensa gioia celebriamo i successi degli attivisti prolife americani, certi che il bene è contagioso ed avrà certamente un influsso positivo anche su molti altri Stati.
Coraggio popolo della vita statunitense... God save America!
Redazione
Fonte: National Right to Life News
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto