05/09/2018

Vita che vince sull’orrore e la violenza contro le donne Rohingya

Non è cosa di tutti i giorni che la CNN racconti una storia con un messaggio pro vita, ma lo ha fatto raccontando di una donna che è stata violentata dai soldati birmani, ha tentato di abortire con le pillole, ma l’aborto è fallito, e ora è felice che la vita della sua bambina – che ama – sia salva.

I Rohingya sono una minoranza etnica, prevalentemente mussulmana, che ha subito crudeli persecuzioni e violenze da parte del governo filo cinese del Myanmar (che prima si chiamava Birmania). In particolare, il numero esatto di donne vittime di violenza non è noto: la corrispondente della CNN, Alexandra Field, ha riportato la storia di Maher per esemplificare l’orrore che ha segnato la vita di tante e tante rifugiate.

Anche l’ONU ha accusato l’esercito birmano di genocidio, l’anno scorso. E il Dipartimento di Stato americano sta indagando sugli orrori commessi nel 2017 contro i circa 700.000 Rohingya fuggiti dalle loro case verso il Bangladesh per aver salva la vita.

Durante la fuga sono avvenuti casi diffusi di donne e ragazze violentate dalle forze di sicurezza del Myanmar. Ora, nove mesi dopo, nascono i  bambini concepiti a seguito dello stupro.

Come la piccola Yasmin, nata a giugno. Sua madre, Meher , è stata violentata dai soldati che hanno dato fuoco al suo villaggio nel settembre scorso: ha dovuto sottostare agli abusi dei militari per salvare la vita degli altri suoi figlioli. Nonostante avesse cercato di mantenere la cosa segreta, il marito lo è venuto a sapere e – per il disonore – voleva il divorzio. Ma poi non l’ha scacciata perché Meher non aveva genitori da cui poter ritornare.

La donna allora ha cercato di abortire. Le hanno dato le pillole per l’aborto, ma non hanno funzionato: la vita della piccolina che cresceva dentro di lei è stata più forte della morte!

E ora, dopo aver dato alla luce Yasmin in una piccola capanna di bambù, Meher è felice che Yasmin sia lì con lei. Il marito, che all’inizio non voleva saperne, ora l’ha accettata e la ama teneramente.

Anche la CBS ha fatto un servizio sulle donne Rohingya. Da esso risulta che sono molte le poverette che nonostante le violenze e gli orrori subiti, non hanno voluto abortire.

Katie Yoder

Traduzione con adattamenti, non rivista dall’Autrice, a cura della Redazione

Fonte: LifeNews e Newsbusters

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