31/10/2017

Vita e morte a duello: nel Regno Unito, in USA, in Canada...

«Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello»: è un versetto di un’antica sequenza che i Cristiani recitano a Pasqua. Ma è anche una fotografia del mondo, di tutti i tempi, e certamente anche di questo tempo in cui viviamo.

UK: ogni vita stroncata aumenta la busta paga

Ha avuto una certa risonanza mediatica la notizia del Sun  e del Daily Mail che uno dei maggiori fornitori di aborti britannici, la catena di cliniche “Marie Stopes” – le omologhe della Planned Parenthood americana, affiliate anch’esse alla International Planned Parenthood Federation –  paga un bonus in busta paga ai dipendenti che convincono le donne ad abortire. Ogni vita stroncata porta guadagno, alla clinica e quindi al dipendente. 

Perciò, in un momento di stress particolarmente difficile per qualsiasi donna che per qualsiasi ragione si trovi a dover affrontare una gravidanza inattesa, gli operatori sanitari che dovrebbero assisterla e sostenerla e guidarla nella sua “scelta”, in realtà approfittano della crisi in cui versa chi dovrebbe scegliere tra la vita e la morte della creatura che porta in grembo per fare quanti più aborti possibile, in modo da non trovarsi meno soldi in busta paga.

Risulta dall’inchiesta che le donne che decidevano per la vita venivano richiamate  a casa e veniva loro offerto un nuovo appuntamento per eliminarla, quella vita.

I loro genitori, i partner o gli amici erano «visti come un ostacolo» e «la loro presenza era fortemente scoraggiata»: sulla donna in crisi da sola l’opera di convincimento pro morte funzionava molto meglio.

Anche  le ragazze al di sotto dei 16 anni non venivano sufficientemente informate dei rischi e delle conseguenze dell’aborto.

Stesse cose da sempre sono denunciate dai pro life americani a proposito delle cliniche Planned Parenthood. E come per le cliniche americane anche la Marie Stopes, che svolge circa il 70% di tutti gli aborti in tutta l’Inghilterra, è spesso costretta a chiudere i suoi centri per intervento della  Care Quality Commission: personale non qualificato, violazione delle norme sulla sicurezza e sull’igiene, mancanza di consenso informato delle pazienti.

USA: ancora una proposta di legge pro vita, l’Heartbeat Bill

Intanto, dall’altra parte dell’Oceano, dopo l’approvazione della legge federale americana che vieta l’aborto dopo le 20 settimane (quando il bambino certamente sente dolore), continuiamo a registrare proposte di legge negli stati federati che vietano l’aborto dei bambini  con sindrome di Down e si pensa a una proposta di legge per vietare l’aborto dopo che il cuore del bambino batte chiaramente.

LifeAid ci spiega che l’Heartbeat Protection Act (Atto per la protezione del battito cardiaco) , conosciuto come “Heartbeat Bill“, (H.R.490) è  una proposta di legge che vuole protegge la vita a partire dal primo battito cardiaco introdotta a livello federale: verrà presentato il prossimo 1 novembre al Sottocomitato Costituzione e Giustizia Civile del Congresso americano. Cliccate qui per sapere come potete inviare il vostro tweet di sostegno ai parlamentari americani che vogliono tentare questo importante passo avanti nella difesa della vita.

La preghiera fuori dalle cliniche salva la vita di tanti bambini, ma in Canada...

E mentre continuano ad arrivare  buone notizie dall’instancabile lavoro dei volontari che vegliano e pregano fuori dalle cliniche abortiste, salvando la vita a centinaia di bambini (40 Days for Life nella campagna d’autunno finora ne ha salvati 188: è la nostra Buona Notizia #794) , il “partito della morte” illividisce e contrattacca: la legge 163 dellOntario, in Canada, vieta tutte le attività pro vita entro 50 metri  (che a richiesta possono divenire 150) dalle cliniche o da altri presidi sanitari dove si praticano gli aborti. La pena è la multa fino a $ 5.000 e la detenzione fino a sei mesi, che aumentano a $ 10.000 e a un anno in caso di recidiva.

Dove non riescono ad imporsi altrimenti, usano la coercizione, con sistemi dittatoriali. Ma non importa:

“Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa”.

Francesca Romana Poleggi

Nella foto: Raffaello Sanzio, San Giorgio e il Drago (1505) , part., Louvre.

 


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