16/05/2015

Vocabolario gender neutral – Né Miss, né Mr: Mx

L’ Oxford English Dictionary propone di introdurre il titolo gender-neutral “Mx”

Lo OED ha annunciato che sta valutando di inserire, nella sua prossima edizione, oltre ai classici Mr, Mrs, Ms e Miss, il nuovo titolo gender-netutral.

La criptica abbreviazione è pensata per dare spazio a coloro che non si riconoscono nei cosiddetti “titoli di cortesia” tradizionali, ancora fondati su obsoleti stereotipi sessuali e quindi non pienamente rappresentativi della complessità sociale moderna.

Accanto a Mr, Mrs, Ms e Miss avremo, dunque, Mx, termine che, negli ultimi tempi, ha conosciuto una graduale e crescente diffusione, in particolare, per quanto riguarda le comunicazioni di alcune banche, università, uffici postali, nonché dipartimenti governativi.
Il prestigioso dizionario britannico si allinea dunque, supinamente, a quelli che sono i cambiamenti sociali, e se nel 1972, aveva introdotto l’ambiguo termine “Ms”, definizione a cavallo tra Mrs, la signora sposata, e Miss, la giovane signorina, per indicare le donne single o divorziate che non volevano far sapere il loro stato maritale, oggi, a quarant’anni di distanza, introduce il paradossale titolo neutro “Mx” per indicare coloro che non si riconoscono nelle normali categorie di maschio e femmina.

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Il titolo neutro è un passo ulteriore verso l’aggressiva e, ahinoi progressiva, opera di indifferenziazione sessuale di ogni ambito della nostra vita sociale.

Testa di ponte di tale rivoluzione antropologica è la Svezia, paese, da anni, all’avanguardia in tema di politiche gender. Nel paese svedese, l’indifferenza sessuale viene infatti insegnata, o sarebbe meglio dire inculcata, fin da piccolissimi attraverso il, tristemente noto, progetto educativo Egalia: un asilo rigorosamente gender neutral, dove, in nome della lotta alla discriminazione sessuale, nulla, dai grembiulini, ai giochi, alle pareti deve richiamare alle categorie di maschio e femmina. La parola d’ordine dell’asilo è, “sei quelli che sei”, quindi, guai a racchiudere i bambini in “gabbie sessuali” che potrebbero reprimere le naturali ed eterogenee tendenze sessuali dei singoli bambini.

Secondo le parole di una delle insegnanti della scuola infatti: «La società si aspetta che le bambine siano femminili, dolci e carine e che i bambini siano rudi, forti e impavidi. Egalia dà invece a tutti la meravigliosa opportunità di essere quel che vogliono». Per aiutare i piccoli a tirare fuori la propria sessualità, in maniera del tutto spontanea e scevra da condizionamenti sociali o culturali, le maestre e il personale dell’asilo hanno inoltre il divieto assoluto di appellarsi ai bimbi utilizzando il pronome “lei” o “lui”.

La folle rivoluzione del gender si serve del linguaggio per insinuarsi lentamente nei gangli della società. L’adozione di tali termini ideologici all’interno del nostro vocabolario quotidiano è funzionale all’opera di normalizzazione di comportamenti che non hanno nulla di normale. In questo senso, il surreale titolo di cortesia Mx racchiude emblematicamente, in due lettere, la confusione e il vuoto valoriale della nostra società.

Rodolfo De Mattei

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