14/10/2015

Aborto – Arriva il fondo Nasko per chi accetta il bebè

Ogni tanto c’è anche qualche buona notizia sul fronte del sostegno alla natalità e della tutela della maternità, e quindi contro l’aborto.

Nella nostra società schizofrenica se da un lato vi è chi è disposto a pagare pur di avere un figlio con la fecondazione artificiale o tramite l’utero in affitto, dall’altra ci sono ancora donne che ricorrono all’aborto per motivi economici.

Per ovviare quindi a questo problema, dal primo ottobre in Lombardia è finalmente attivo il Fondo Nasko, più volte annunciato nel passato, che prevede uno stanziamento di 250 euro per 18 mesi (per un totale di 4.500 euro) per le donne che decidono di rinunciare ad abortire.Nessuna donna dovrà più essere costretta ad abortire in Lombardia a causa dei problemi economici. Vogliamo contribuire a eliminare qualunque ostacolo che renda difficoltoso fare una scelta a favore della vita“, ha spiegato il governatore Roberto Formigoni. “Si tratta – ha proseguito Formigoni – di un provvedimento che conferma la nostra politica di tutela e promozione della maternità, della natalità e della famiglia. Ed è tanto più significativo, perché cade in un momento in cui la crisi economica e la conseguente instabilità sociale potrebbero ripercuotersi sulla scelta delle donne riguardo la maternità“.

Consiglio Lombardia_genitore_moduli iscrizione_abortoLe casse del Fondo Nasko saranno gestite direttamente dalla Regione attraverso una piattaforma web, nella quale i Consultori familiari e i Centri di Aiuto alla Vita (Cav) iscritti negli elenchi regionali potranno segnalare i nomi delle donne cui verranno donati i soldi.

Soldi che cominciano a essere dati alle future mamme prima della nascita del bambino tramite una carta prepagata caricata mensilmente e che le donne potranno spendere per necessità preventivamente concordate con il Consultorio o il Cav di riferimento, sulla base di un progetto personalizzato.

La nascita di un bambino è una ricchezza per l’intera collettività. La Lombardia pare averlo capito: speriamo che altre Regioni seguano questo esempio!

Redazione

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