21/03/2017

Aborto e dignità delle piccole vittime [video]

Torniamo a parlare del seppellimento dei bambini vittime dell’aborto. Ci scrive Giorgio Celsi, presidente di Ora et Labora in Difesa della Vita.

Come ammette anche l’articolo di ViceNews citato da Celsi, il gesto pietoso può giovare, e molto, alle madri che si pentono dell’aborto: è fondamentale, per superare la sindrome post aborto, avere una tomba dove recarsi a piangere...

Il seppellimento dei bambini vittime dell’aborto nei cimiteri è un atto importante per dare loro dignità almeno nella morte, quella dignità che con una legge dello stato e quindi con la nostra complicità gli abbiamo negato in vita.

Inoltre e’ importante anche a livello educativo e di formazione delle coscienze per il fatto stesso che se si seppellisce nei cimiteri “qualcosa” è perché quella “cosa” è un essere umano ed era vivo.

Non dimentichiamoci inoltre che seppellire i morti e’ una delle Sette opere di misericordia corporale che rende onore ai figli di Dio, templi dello Spirito.

Per chi non lo sapesse dal 2007 in Lombardia i bambini abortiti devono per legge essere seppelliti, mentre nel resto d’Italia a meno che non esistano convenzioni tra Ospedali ed Associazioni quali “Difendere la Vita con Maria” di Don Maurizio Gagliardini i bambini abortiti vengono inceneriti.

ViceNews, con un tono sottilmente sprezzante, ha intervistato anche me sulla questione, in quanto da anni la mia Associazione si impegna tra le altre cose, anche a vigilare su come vengono trattati i nostri fratellini dopo essere rimasti vittime dell’aborto.

Il video che ho girato al cimitero di Desio qualche anno fa, e che si può vedere qui in fondo,  ci è costato molto, perché da allora non ci hanno fatto più sapere quando l’Ospedale effettua i seppellimenti (i bambini vengono interrati dentro i sacchetti dell’immondizia, se non addirittura con l’intero contenitore dei rifiuti speciali come nella foto dove Don Adelio li sta benedicendo). Là dove avviene il seppellimento, senza che nessuno lo sappia, la cosa si svolge in modo disumano e di nascosto. D’altronde la prima cosa che un assassino fa dopo aver commesso un delitto non è forse nascondere il cadavere?

Restiamo umani, cari amici, dobbiamo sentire su di noi il dolore di ciò che viene fatto ai nostri fratellini più piccoli e indifesi con l’aborto e dobbiamo agire affinché cessi questa strage degli innocenti nei nostri Ospedali, questo genocidio di stato.

Ricordiamoci che Qualcuno un giorno ci chiederà conto di loro, e noi cosa gli risponderemo?

Giorgio Celsi

 

 


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