22/06/2019

Aborto sicuro con la proposta di legge in Lombardia?

Aborto sicuro è una contraddizione di termini, difficile capire come l’omicidio del concepito possa essere sicuro e per certo non potrà mai esserlo per lo stesso bambino che perde la vita. Tuttavia l’Associazione Coscioni e i Radicali Italiani hanno presentato in regione Lombardia lo scorso 12 giugno una proposta di legge popolare, corredata da 8.400 firme, che ha per titolo proprio ‘aborto al sicuro’.

Siamo avversari da sempre su questo e su altri temi, ci siamo sempre rispettati per opinioni così differenti, insieme abbiamo anche preso iniziative in Europa sui diritti di carcerati e per l’esilio di Saddam Hussein. Questa proposta non mi convince per nulla. Si tratta di un decalogo di proposte «per aiutare le donne a vedersi riconosciuto il diritto a un aborto legale e sicuro…un diritto alla propria salute». Senza offesa, ma da quando l’essere venuti al mondo o, dal lato della madre, l’attesa di un figlio è contro la salute? Il concepito non è una malattia che colpisce la madre e dal quale, abortendo, può essere guarita. Non è un dente cariato, non un neo, né un tumore benigno… il concepito è un bimbo che non può e non fa male a nessuno, tantomeno alla sua mamma.

A meno che, non si vogliano catalogare come malattie, i pugnetti o calcetti che il bimbo muove nella pancia della mamma. Fosse così, per ogni piccolo o grande strattone che riceviamo in metropolitana o sull’autobus dovremmo ricorrere a una legge e a una prestazione del servizio sanitario nazionale. Le dieci proposte mettono in evidenza interessanti disservizi nella “;applicazione della Legge 194”, molti altri sono stati evidenziati sin dalla ultima relazione della Commissione di Indagine svoltasi alla Camera dei Deputati quasi 10 anni orsono.

Io, come sanno bene i Radicali e i tipi della Associazione Coscioni, sono stato e rimango fermamente contrario sia a quella legge sia ad ogni legge che preveda qualunque forma di suicidio assistito, eutanasia, liberalizzazione delle droghe etc. Non è una novità, era il dato di fatto da quale partivamo, nei pochi incontri avuti con Marco Pannella, per cercare di promuovere insieme altre battaglie. Lui non cercava di convincermi, i miei tentativi si fermavano alla sua prima battuta. L’aborto non è né sicuro nè al sicuro, tantomeno con l’uso di pillole che si dimostrano molto pericolose. Perché non iniziamo a dibattere con serietà di ‘astinenza’ sessuale invece che di pillole ‘mortali’, di aiuti e sostegni alla maternità o della possibilità di lasciare neonati in ospedale invece che nei cassonetti…?

Luca Volontè

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.