03/09/2014

Adozione gay – Sentenza inventata. Parola di giudice

“Assistiamo progressivamente a un’assoluta privatizzazione di tutti i rapporti di famiglia.”

A dirlo è Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, intervistato da Avvenire in merito alla sentenza che permette l’ adozione di una bambina alla compagna lesbica delle madre naturale.

Il magistrato mette sotto accusa l’atteggiamento generale dello Stato che “sempre più dice fate come vi pare, ma così paradossalmente vengono meno le garanzie alle parti più deboli.”

Sul piano meramente tecnico, Mirabelli rileva anche che la sentanza ha violato  principi fondamentali del diritto: essa ha strumentalizzato la tipizzazione dei “casi particolari”, forzando così la legge e stravolgendone l’impostazione: i casi particolari sono eccezionali. Perciò sono solo quelli indicati dalla legge. Se no non sono più eccezionali!

 

Se passasse questa linea,  allora tutti i minori, in qualsiasi condizione, potrebbero essere adottati: basterebbe dire che si è “constatata l’impossibilità di affidamento preadottivo”, magari proprio perché ha già mamma e papà.”

Di fronte a tutto ciò il legislatore dovrebbe intervenire con decisione, ma soprattutto il Presidente della Repubblica, nel suo ruolo istituzionale di garante della Costituzione, dovrebbe invitare i giudici a rispettare il principio democratico della separazione dei poteri, che è alla base dello Stato di Diritto.

Redazione

 

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