01/09/2014

Adozioni gay – Toscani, Luxuria e Grillini contro Giorgia Meloni

La discussione sulla liceità a livello di diritto positivo e sulla ricevibilità etica delle adozioni gay ieri è stata tramutata in bagarre da chi, probabilmente, non è in grado di sostenere le proprie convinzioni in modo convincente.

Gli attori in campo sono tanti –i soliti, potremmo dire- ma dal cilindro ne estraiamo solo alcuni: Vladimiro Guadagno, detto Luxuria, Oliviero Toscani e Franco Grillini. Cos’hanno in comune il transessuale più famoso del piccolo schermo, il fotografo e l’ex responsabile nazionale dell’Arcigay? Il bersaglio del momento: Fratelli d’Italia/AN nella figura del suo presidente, Giorgia Meloni.

L’oggetto del contendere è costituito dal manifesto che una realtà locale del partito ha creato per pubblicizzare la petizione finalizzata ad una proposta di legge di iniziativa popolare sulle adozioni in cui viene inserita la diversità di sesso della coppia come conditio sine qua non per avviare l’iter. È stata utilizzata, infatti, una foto che girava sul web –senza indicazioni di diritti d’autore- con lo slogan “Un bambino non è un capriccio”.

Apriti cielo! Lo scatto è emerso essere di Oliviero Toscani il quale non si è lasciato scappare l’occasione per ribadire la sua posizione in campo a fianco delle coppie LGBT e della loro possibilità di adottare bambini. Così il noto fotografo ha rilasciato interviste su interviste annunciando che avrebbe sporto denuncia contro Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale destinando i denari eventualmente ricavati –a suo dire-  alle associazioni che si occupano di omogenitorialità.

Infervorato dal sacro fuoco della battaglia gender, Toscani si è lanciato in dichiarazioni che esulano dal copyright, definendo ignorante la posizione della Meloni e fregandosi le mani per la possibilità di poter denunciare il suo partito: “A me hanno fatto un piacere: se c’è un partito che detesto è quello. È come il vitello che si va a cercare il macellaio.”

 

La Meloni, dal canto suo, rigetta al mittente le invettive, dichiarandosi orgogliosamente ignorante se ciò significa rifiutare “una società nella quale i desideri di chi si può difendere vengono prima dei diritti di chi non ha voce”.

In tutto ciò intervengono in modo scomposto gli altri co-attori: Franco Grillini si limita ad alimentare il tam-tam sui social network congratulandosi con Olivieri per la scelta e Vladimiro Guadagno –in arte Luxuria– se ne esce con questo twitt: “Spero che nessun bambino venga abbandonato da un padre a 12 anni come è successo alla vostra Giorgia Meloni”. Un messaggio la cui bassezza non necessita di alcun commento.

Marika Poletti

 

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