10/08/2015

All’Arcigay i beni confiscati alla Mafia

L’Arcigay godrà dell’assegnazione di beni confiscati alla mafia. Lo apprendiamo da Messinaora, che riporta la notizia.

E’ la prima volta che questo accade in Italia e la vicenda non può non suscitare come minimo parecchie perplessità.

Lo scorso 28 luglio, infatti, e dopo due gare andate deserte, con la delibera di Giunta n. 530, il Comune di Messina ha concesso in comodato d’uso gratuito al locale circolo Arcigay Makwan due immobili sottratti a Cosa Nostra. In questi stabili – uno a Mili Marina e l’altro ad Acqualadrone – sorgeranno una casa d’accoglienza per persone Lgbt che vivono in condizione di emarginazione familiare e uno sportello di soccorso sociale volto a dare assistenza psicologica a chi affronta situazioni di discriminazioni di genere. Come si vede, tutto è politicamente correttissimo.

Enorme la soddisfazione del presidente dell’Arcigay messinese, Rosario Duca, secondo cui “sarà un grande impegno restituire valore a quegli immobili, creando delle strutture capaci di migliorare la vita di tutte quelle persone, gay, lesbiche, trans, che ogni giorno subiscono discriminazioni di genere”. Bludental

Di fronte a questo fatto non possiamo tacere.

Abbiamo l’ennesima riprova che c’è una strategia, più o meno nascosta ma ben precisa, finalizzata a legittimare l’ideologia omosessualista. Vorremmo chiedere al Comune di Messina se sul territorio non c’è alcun altro ente o realtà che avrebbe meritato di godere di questi due immobili.

Davvero le persone omosessuali sono le più deboli, bisognose, discriminate e sofferenti? E se alcune lo fossero (non lo mettiamo in dubbio, specie per quel che riguarda la sofferenza interiore, dovuta proprio alla condizione oggettiva che vivono) il modo di aiutarle quale sarebbe? Quello di far loro credere che la felicità stia nel rivendicare e vivere l’orgoglio gay?

E pensare che in tutta Italia ci sono tante e tante persone – uomini, donne, bambini, giovani, anziani – gravemente invalide e che avrebbero davvero bisogno di cure e assistenza. Cure e assistenza spesso negate dallo Stato. Qualcuno forse pensa a coloro che si trovano in stato vegetativo? Qualcuno pensa alle famiglie che devono farsi carico di queste tragiche situazioni?

Gli esempi potrebbero continuare all’infinito. I beni confiscati alla mafia sarebbero certamente potuti andare a molte altre realtà che, a differenza di Arcigay, hanno realmente bisogno di qualche immobile per soccorrere persone in condizioni precarie: poveri, disoccupati, tossicodipendenti, bambini abbandonati, mamme in difficoltà...

Invece si è favorito un ente promotore di opinioni morali francamente discutibili e che strumentalizza gli omosessuali. I quali, lo ripetiamo, di tutto hanno bisogno fuorché della mortifera ideologia gay.

Federico Catani

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’

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