15/02/2018

Andiamo a votare per la vita, ma col cervello

Abbiamo ricevuto diverse lettere di questo tenore. Ne pubblichiamo una per tutte, di una Lettrice, affezionata sostenitrice di ProVita fin dai primi tempi, indomita nonna e bisnonna che è sempre la prima a scendere in piazza quando c’è da difendere la vita e la famiglia, i principi non negoziabili, i valori immutabili su cui si poggia la civiltà.

Cari amici di ProVita,
come sapete vi sostengo da quando avete cominciato, nell’estate del 2012 e ho sempre apprezzato la vostra posizione super partes apartitica,  solo concentrata sulla difesa dei principi non negoziabili. Tuttavia ho notato recentemente che date molto spazio al Popolo della Famiglia: vi prego di darne anche ai candidati del centro destra, e vi spiego perché.

Il PDF è certamente composto da una base onesta, sincera: persone stimabili, coraggiose, determinate, non inclini ai facili compromessi. Ricordo ancora quando Toni Brandi in persona mi parlò con grandi elogi delle donne e degli uomini del popolo della famiglia, dopo la sua partecipazione all’assemblea costituente del PDF

Tuttavia vorrei portare alla vostra attenzione e a quella dei vostri lettori e sostenitori alcune semplici osservazioni.

Viviamo un difficile e confuso momento storico che richiede la massima attenzione soprattutto a causa della legge elettorale con cui andremo a votare. Questa impone di fare una scelta, che può essere sofferta, che individui i partiti che hanno concreta possibilità di sedere in Parlamento e individui fra i candidati quelli  che hanno dimostrato attenzione ai principi che tutti noi condividiamo. Non possiamo e non dobbiamo né votare male né disperdere voti: faremmo vincere chi ha sostenuto le politiche mortifere di questo e di recenti altri governi. Anche un solo voto farà la differenza.

E allora, meglio il centordestra o un radicale-piddino-5 stelle? Purtroppo NON c’è alternativa. Il Pdf non è un’alternativa.

1. Nè l’1, nè il 2 per cento conteranno nulla... 

Il problema è tutto nel sistema elettorale: non si può fare il voto disgiunto: o si vota per un partito – e il voto al candidato dell’uninominale è automatico, o si vota per il candidato all’uninominale – e allora il voto alla coalizione (o al singolo partito che lo appoggia) è automatico .
Quelle vecchie volpi dei Radicali lo hanno capito benissimo. Loro il loro 1 per cento lo fanno pesare perché si sono alleati prima delle elezioni! La Bonino non ha disdegnato neanche l’alleanza con uno come Tabacci.
Votare un candidato del PDF all’uninominale, o votare il PDF come lista – che è la stessa cosa –  vuol dire togliere il voto al candidato del centrodestra e lasciare il seggio (basta 1 voto in più) o al M5S o al PD.

Se – viceversa – tutti coloro che credono in certi valori fossero compatti nel votare i candidati del centrodestra, quelli di sinistra che sono abbastanza divisi anche loro, tra di loro, farebbero davvero fatica a raggiungere la maggioranza relativa (è quella che basta nell’uninominale!). Come è finita col sindaco di Roma? Le divisioni a destra hanno consegnato il Campidoglio alla Raggi.

2. Per quanto nel centrodestra ci siano tanti personaggi discutibili, in passato la presenza dei cattolici nel centro-destra è stata decisiva:

le leggi contro vita e famiglia sono state approvate infatti o ai tempi del partito cattolico, la Dc, o all’epoca della supremazia del Pd, non ai tempi del PDL (che al contrario ha vietato l’utero in affitto, l’eterologa ed era quasi riuscito a salvare Eluana – non fosse stato per Napolitano).

3. L’inciucio Renzi – Belusconi

L’idea poi che votare un partito piccolo come il PDF possa fermare l’eventuale inciucio tra Renzi e Berlusconi è sbagliata: come può un partito così piccolo evitare una alleanza tra due partiti grandi, qualora essi abbiano i numeri per farlo? L’unica cosa che può fermare l’inciucio è proprio non disperdere i voti, votando centro destra e permettendo così alla coalizione di vincere e di garantire la governabilità (se l’inciucio è il pericolo, occorre dare il voto a Lega e Fratelli d’Italia, rafforzando così le gambe non disponibili ad accordi con Renzi).

4. I candidati per vita e famiglia, nel centro destra,

sono molti di più che nella passata legislatura (ne cito solo alcuni, ma so che ce ne sono anche altri che spero non me ne vogliano) Eugenia Roccella, Gaetano Quagliariello, Matteo Forte, Luigi Amicone, nel quarto polo; Lorenzo Fontana, Simone Pillon, Vito Comencini, Giancarlo Cerrelli, Giancarlo Giorgietti, Lorenzo Gasperini, Alessandro Pagano, Massimiliano Fedriga nella Lega; Federico Iadicicco, Carlo Fidanza, Giovanni Donzelli, in Fratelli d’Italia; Olimpia Tarzia, Claudia Prochietto, Lucio Malan in Forza Italia.

Insomma anche se in assoluta sincera e buona fede, votando PDF si rischia di far vincere il PD o il M5S e quindi veder passare leggi come le adozioni gay, l’omofobia e l’educazione sessuale (gender) obbligatoria nelle scuole.

Chiedo col cuore a tutti di riflettere molto prima di votare. Anche un solo voto conta.

Andiamo a votare per la vita, ma col cervello.

Lucia D’Anna

Grazie, gentile signora. La nostra posizione l’abbiamo già scritta qui. E abbiamo dato anche spazio a candidati del centro destra: abbiamo  recentemente intervistato Olimpia Tarzia (Forza Italia), Federico Iadicicco (Fratelli d’Italia), Gian Marco Centinaio, Lorenzo Fontana e Simone Pillon (Lega) .

Le interviste che ci hanno rilasciato vanno lette, a prescindere dalle elezioni, per avere un’idea dello spessore culturale e politico che hanno queste persone, amici cari, dai quali saremmo onorati di essere rappresentati in Parlamento, all’indomani delle prossime elezioni.

 ProVita Onlus


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