24/02/2018

Bus della Libertà e censura a Torino: Appendino come Raggi

Democrazia e libertà: parole che riempiono la bocca dei candidati alle prossime elezioni, anche dei 5 stelle. Eppure, a Roma e a Torino i sindaci pentastellati Raggi e Appendino non si mostrano campioni di democrazia e libertà. Al Bus della libertà di Generazione Famiglia è stato revocato il permesso di sostare per le vie di Torino.

A Roma, come i Lettori certamente ricorderanno, a ProVita viene sistematicamente impedita l’affissione dei manifesti (ma noi perseveriamo e continuiamo a far domanda. E nell’attesa della risposta che non arriva mai, affittiamo i camion vela... anche se ci costano un interrogatorio al Commissariato)

Scrive Il Giornale che la revoca della concessione “di spazi e aree pubbliche” al Bus“pro-life” e “anti-gender” di GF,  (avevano chiesto il permesso di sosta di appena un’ora e mezzo per distribuire vademecum e volantini) è stata opera dell’assessore alle politiche giovanili Marco Giusta. «Secondo il grillino, infatti, l’iniziativa sarebbe in contrasto con una mozione del consiglio comunale. Quella con cui sindaca e giunta si sono impegnate “a non concedere spazi o suolo pubblico a coloro i quali non garantiscono di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, professando e praticando comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti”. È bastato evocare lo spauracchio del fascismo ed i suoi corollari per ottenere il ritiro immediato dell’autorizzazione».

Filippo Savarese, direttore delle campagne di CitizenGo Italia, ha sottolineato che l’atteggiamento liberticida dell’assessore Giusta, ex presidente di Arcigay Torino, non fermerà il Bus della Libertà:«“fermerà alle 11 in Rondò Rivella, come da prima autorizzazione del Comune di Torino”. E in caso di multa “Sarà il prezzo che i liberi cittadini devono pagare per la libertà di espressione dove comanda il pensiero unico”.

Sfida il bavaglio anche Augusta Montaruli, esponente torinese di Fratelli d’Italia, che parla di “editti orwelliani della giunta Appendino”. Domani, al fianco degli attivisti di CitizenGo, ci sarà anche lei “a condividerne il messaggio di difesa dei bambini e soprattutto ad appoggiare la libertà di manifestarlo”».

Redazione

Post Scriptum:

Gira sui social un post contenente uno screenshot di una conversazione in cui Adinolfi avrebbe preso le distanze dal Bus della Libertà invitando i suoi a “ignorarlo”.

L’abbiamo interpellato a proposito e ci ha scritto che in quella conversazione lui non c’entra nulla, ha espresso  pubblica solidarietà al bus della libertà nel corso dell’assemblea nazionale del PdF, nonostante Savarese abbia pubblicamente dichiarato di invitare tutti a votare per il Centro destra. Adinolfi, inoltre, ha detto che avrebbe desiderato analoga solidarietà quando sette giorni fa venne affisso lo striscione “Adinolfi fascista tu muori” a due metri dal luogo dove stava tenendo un comizio ad Imola.

Dal canto nostro, dispiacciono molto queste fratture tra coloro che rappresentano il popolo dei grandi Family Day. Rinnoviamo il nostro appello alla solidarietà vera, tra tutti noi, pe far fronte contro il vero nemico, che incarna la cultura della morte e se la ride di queste spaccature.


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