16/11/2017

Censura al camion vela: se ne discute in Parlamento

La censura subita dal camion vela che ricordava  Sua Eminenza il Cardinal Caffarra, insieme a Giovanni Paolo II, è stato un fatto inquietante.

Un fatto che non si spiega, in un Paese che si definisce democratico e civile.

Come non si spiega l’interrogatorio subito da Toni Brandi,  durante il quale la Polizia di Stato, di uno Stato laico, si preoccupava del fatto che Caffarra non fosse in linea con papa Francesco. Ha fatto notare Cenci su In Terris: «Per altro, in una delle sue ultime uscite pubbliche prima della morte, nell’aprile scorso a Carpi, Caffarra, tra i cardinali firmatari dei ‘dubia’, è stato fotografato dall’Osservatore Romano mentre si abbracciava con il Pontefice Francesco».

E comunque, di questo, alla polizia di stato cosa importa? E quando Brandi spiegava che per  ProVita e le altre associazioni coinvolte Caffarra era un modello nell’impegno prolife e pro famiglia, i poliziotti insistevano: «Oggi il Papa non parla più tanto di vita». 

Insomma: già è grave la limitazione della libertà personale e di manifestazione del pensiero assolutamente senza fondamento; ancor più è strano che per la polizia giustifichi tale limitazione sulla base di questioni strettamente ecclesiali.

La vicenda ha suscitato vive reazioni tra Deputati e Senatori. Abbiamo raccolto taluni commenti a Montecitorio e a Palazzo Mandama. Meloni, Malan, Pagano e Roccella

Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato, «Questa iniziativa non avrebbe creato nessun problema per quanto riguarda la sicurezza. Il problema è che in questo paese, culla del diritto e della libertà, stiamo assistendo ad una deriva pericolosa dove la possibilità di esprimersi e di portare avanti le proprie idee diventa sempre più difficile. Magistrati solerti, politici sempre più tesi a reprimere chi la pensa in modo diverso. Sono molto preoccupato». Il senatore ha inoltre rilasciato un comunicato stampa in cui spiega che vuol sapere il perché delle azioni della polizia e  aggiunge: «È un’ingerenza inammissibile: non si può cercare di bloccare espressioni democratiche di pensiero anche se queste sono in contrasto con il relativismo imperante. Ho presentato un’interrogazione parlamentare a Minniti affinché si faccia chiarezza su questa brutta vicenda di natura repressiva che nasconde tensioni nel Vaticano e ingerenze sullo stato da parte di una certa Chiesa».

Massimiliano Fedriga, capogruppo Lega Nord alla Camera dei Deputati, ha dichiarato: «Non vedo alcun tipo di pericolo [nella circolazione del camion vela de quo], anzi. Manifestazioni di questo tipo non possono che portare un contributo importante al dibattito ricordando figure importanti non soltanto per la Chiesa, ma per tutta la nostra società, indipendentemente dalla fede di ognuno. Per questo, infatti, presento un’interrogazione al fine di capire quali siano state le motivazioni e chi abbia impartito le direttive rispetto all’atto subito da ProVita

Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia): «Se non fosse grottesco andrebbe considerato ridicolo il fermo di un camion vela con le immagini di un pontefice e di un cardinale: un’iniziativa ideata solo per promuovere la vita e la dignità della persona. Fratelli d’Italia presenterà un’interrogazione al Ministero dell’Interno per fare chiarezza e capire chi abbia deciso il fermo e il conseguente interrogatorio di Toni Brandi».

Lucio Malan, senatore di Forza Italia: «Attendo la risposta del ministro alla mia interrogazione. Un’indicazione di questo genere, comunque inammissibile, dovrebbe arrivare dal livello politico. Un funzionario che assumesse una tale iniziativa andrebbe immediatamente destituito».

Alessandro Pagano, Lega Nord, alla domanda se non gli sembrasse strano che la polizia di stato si interessi di questioni ecclesiali ha risposto: «In effetti ci sono molte cose che non quadrano e stiamo predisponendo una interrogazione parlamentare, che sarà presentata nelle prossime ore, in cui chiediamo al Ministro dell’Interno, conto e ragione di questo comportamento che, per quanto sia avvenuto nelle forme di massima gentilezza, risulta anomalo rispetto alle funzioni che dovrebbe svolgere la Polizia di Stato».

Eugenia Roccella di IDEA, invece, ha detto:  «Sembra incredibile che la commemorazione di un gigante della fede cattolica come il cardinale Caffarra, sia pure realizzata attraverso uno strumento inconsueto come un camion-vela, possa essere vista con sospetto dalle forze dell’ordine. Ci chiediamo perché si sia ritenuto necessario interrogare gli organizzatori, e chi abbia emesso disposizioni in tale senso. È inaccettabile che i cristiani, perseguitati in gran parte del mondo, possano essere intimiditi persino a Roma, nel cuore della cristianità.»

Redazione

Qui l’articolo di In Terris


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