04/02/2019

“Che cos’è l’amor?” Vi raccontiamo l’opuscolo su masturbazione e gender a Bari

Si basa su didascalie oscene e pruriginose, l’ennesimo tentativo di colonizzazione ideologica perpetrato a danno degli studenti delle scuole superiori di Bari che presto potrebbero trovarsi tra le mani “materiale didattico” non etico e veicolante una pseudo educazione sessuale, in cui  di “educativo” c’è ben poco, anche secondo i genitori.

Ci riferiamo ai libretti Che cos’è l’amor? presentati come “supporto didattico” di un progetto approvato dal Miur nel 2017 e adottato lo scorso dicembre dal tavolo Lgbtq del Comune di Bari con un finanziamento di circa 1400 euro proveniente dalle casse del Comune e dove, a sfogliare attentamente il libretto, non si capisce davvero dove sia “l’amor”.

Infatti, le prime pagine del famigerato opuscolo, sono tutte dedicate all’ideologia gender che è presentata come una sorta di premessa che fa da leit motiv a tutto il pamphlet. Tanto per cominciare si chiarisce subito che «nella realtà esistono tante esperienze maschili, femminili e non categorizzabili, quante sono le persone che abitano questo mondo» e si prosegue elencando una serie di identità di genere nelle quali ci si può agevolmente identificare ignorando beatamente il proprio sesso biologico. Tra le tante identità, stranamente, sono comprese anche uomo/donna ma intese, udite, udite, come «categorie costruite socialmente, nate per interpretare le origini delle differenze sessuali nei processi socio-culturali […]». Dunque l’unica binarietà talmente reale da aver dato origine alla vita, viene presentata come se fosse una sorta di “mito greco” o di “allegoria”, nata per spiegare il concetto di differenza.

Ancora più sconcertante tutta la parte legata all’autoerotismo e alle zone erogene, pagine in cui, con un linguaggio da postribolo, si descrivono le varie pratiche di masturbazione nella donna e nell’uomo, con tanto di disegni esplicativi, elencando tutte le azioni, anche le più spinte, che si possono compiere con le varie “zone del piacere” e ripetendo all’infinito il mantra «non c’è niente di giusto né di sbagliato e niente di cui vergognarsi né provare sensi di colpa». Insomma, una visione edonistica del sesso, imposta ai ragazzi come se fosse l’unica possibile e in cui il sentimento praticamente non trova spazio, dato che al centro c’è solo un io alla disperata ricerca di piacere e di auto approvazione. Un io, presentato come staccato da qualsiasi tessuto sociale positivo, in primis la famiglia, grande assente in questi “pamphlet”, in cui spicca vergognosamente, per l’appunto, l’accantonamento del ruolo educativo dei genitori, al punto tale che persino la scoperta di sé come omosessuale, come si legge nelle storie di “coming out” presentate in un paragrafo a parte, passa necessariamente attraverso la genitalità, vissuta tramite esperienze dirette con i coetanei dello stesso sesso (in un caso appena dodicenni!), ovviamente all’insaputa dei genitori.

Ma, mamma e papà non compaiono nemmeno, se non di striscio, nel paragrafo dedicato alla contraccezione e all’aborto, dove si legge esplicitamente: «capire se vuoi portare a termine una gravidanza è una scelta che solo tu puoi prendere. Parlane con le persone di cui ti fidi (i tuoi genitori, amici, il tuo ragazzo) […] ma non lasciare che altre persone scelgano per te o ti forzino a prendere una strada che tu non vuoi».

Per tutti questi motivi Generazione Famiglia, attraverso il presidente Jacopo Coghe, ne ha chiesto l’immediato ritiro, ricordando in un comunicato stampa redatto per l’occasione, che la scuola è uno spazio che deve rimanere libero dalle ideologie e che come associazione vigilerà perché vengano rispettate le disposizioni contenute nella circolare del Ministero dell’Istruzione, in cui viene riconosciuto il diritto di priorità educativa dei genitori.

Manuela Antonacci

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.