10/09/2018

Chiara Corbella: al via la causa di beatificazione

Chiara Corbella Petrillo è stata, inconsapevolmente, una co-fondatrice di Pro Vita.

Ho raccontato tante volte della mia lunga e profonda amicizia con la famiglia di Chiara, che conoscevo fin da quando era bambina.

La sua storia di mamma coraggiosa e piena di fiducia nella Provvidenza, nonostante i due bimbi morti poco dopo la nascita, la sua malattia, il suo grande amore per la Vita e per la famiglia, e quindi la sua morte, mi hanno segnato profondamente e sono stati determinanti nella mia decisione di fondare Pro Vita Onlus.

È quindi una profonda gioia commossa la mia risposta alla notizia, finalmente ufficiale, che il 21 settembre prossimo, in concomitanza con quello che sarebbe stato il suo decimo anniversario di matrimonio, comincerà con una solenne celebrazione in San Giovanni in Laterano, alle 12, la cerimonia per l’apertura della causa di beatificazione di Chiara. Sarà presieduta dal vicario Angelo De Donatis.

L’editto del vicario, dello scorso luglio, recitava: «Laica e madre di famiglia, il 13 giugno 2012 moriva a Pian della Carlotta (Manziana) la Serva di Dio Chiara Corbella, sposa e madre di grande fede in Dio. Dopo essersi sposata il 21 settembre 2008 si trovò ben presto a vivere situazioni davvero difficili quali la morte di due figli piccoli, poco dopo le nascite. Durante la terza gravidanza, a Chiara fu diagnosticato un tumore».

Le eventuali cure, si legge nel testo, «avrebbero avuto conseguenze mortali sul bambino che portava in grembo, ma l’attesa ne avrebbe compromesso l’efficacia... Decise di portare a compimento la gravidanza».

E Francesco nasce sano, bello ed è la gioia di Chiara, di papà Enrico, dei nonni e di parenti e amici tutti.

«La sua oblazione rimane come faro di luce della speranza, testimonianza della fede in Dio, Autore della vita, esempio dell’amore più grande della paura e della morte».

Scrive il postulatore, padre carmelitano, Romano Gambalunga: «La fama di santità è suscitata sempre dallo Spirito Santo. C’è un disegno di Dio che ci indica questa persona, le sue vicende e il suo modo di affrontare la vita come possibile modello di ispirazione per i credenti. Da un punto di vista umano possiamo poi cercare di capire perché susciti questo interesse, questa simpatia e perché impatti la vita di tante persone, anche lontane dai confini del nostro Paese. Questo succede perché Chiara era una ragazza normale, piena di interessi, amava viaggiare, suonava il violino e il pianoforte. Aveva avuto un fidanzamento come quelli di tutti, anche travagliato, fatto di mollarsi e riprendersi. Ma in tutto quello che lei vive, fin da bambina, grazie all’educazione profondamente cristiana, è sostenuta dalla preghiera». 

Anche io posso testimoniare che  la vita di Chiara, come scrive il padre, «risplende della luce del Vangelo, è Vangelo vissuto, vivente».

Toni Brandi

Fonte: Avvenire.itVaticannews.va

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