10/04/2016

Colonna sonora LGBT al Giubileo per i giovani di Roma

Si svolgerà dal 23 al 25 aprile, a Roma, il Giubileo dei giovani, iniziativa che si inserisce nei grandi eventi dell’anno giubilare e che sembra sarà ‘arricchita’ dagli allegri colori LGBT.

Il Giubileo vivrà il suo momento clou con la S. Messa di domenica 24 in Piazza San Pietro, celebrata dal papa Francesco, mentre per sabato 23 è prevista una grande festa allo Stadio Olimpico.

Perché sosteniamo che la musica che riempirà lo stadio Olimpico si svolgerà sulle note LGBT?

L’idea, spiegano infatti gli organizzatori, “è quella di offrire una serata di musica e spettacolo, nella quale i ragazzi si sentano coinvolti in prima persona. Attraverso la danza, la musica e la comicità si tenterà di accendere l’Olimpico, puntando il dito contro il bullismo, la discriminazione, l’odio, il rifiuto, la violenza e, soprattutto, promuovendo la cultura della vita e del rispetto… I ragazzi saranno i veri protagonisti di un evento che vuole guardare oltre, al futuro... E proprio i loro sogni, le loro speranze saranno il filo conduttore della festa. I loro occhi saranno quelli con cui guardare il mondo, almeno per qualche ora. Con la gioia, e l’entusiasmo di essere a Roma in attesa d’incontrare Papa Francesco e di ascoltare le sue parole”.

Tuttavia nei giorni scorsi è montata la polemica, in seguito alla decisione di estromettere Alessia Marcuzzi, la presentatrice designata della kermesse canora, “perché – afferma l’arcivescovo Gianfranco Girotti, francescano, reggente della Penitenzieria Apostolica Vaticana, il più antico dei dicasteri di Oltretevere – conduce programmi, come l’Isola dei Famosi, trasgressivi e futili, una artista non opportuna per una festa giubilare”. Prosegue il prelato: “Con tutto il rispetto per la signora Marcuzzi, con lei all’Olimpico sarebbe arrivato un messaggio negativo e confuso ai giovani”.

Sanremo_LGBTAlla festa si esibiranno alcuni artisti reduci da Sanremo (anche quest’anno molto pro – LGBT), ed è per questo che qualcuno si è soffermato sull’esclusione della Marcuzzi, sottolineando che considerare “trasgressiva e scollacciata” – queste le parole di Girotti – la sua immagine fa sorridere, quando alcuni dei cantanti in cartellone pubblicano più foto senza maglia che canzoni. Per rendersene conto è sufficiente un rapido giro sui loro profili social.

Ma c’è di più. All’Olimpico canterà il rapper Rocco Hunt, che si era presentato sul palco dell’Ariston con un nastro arcobaleno per sostenere il ddl Cirinnà sulle unioni tra persone dello stesso sesso. Francesca Michielin, che aveva indossato il bracciale arcobaleno, Debora Iurato e Lorenzo Fragola che hanno esibito il fazzoletto arcobaleno nel taschino della giacca, Giovanni Caccamo che aveva un anello colorato, sempre con l’intento di richiamare l’attenzione al messaggio “love is love” e alla necessità imprescindibile della suddetta legge Cirinnà, successivamente approvata al Senato.

Ora, tra l’esempio della Marcuzzi e quello di questi cantanti non vedo una grossa differenza. E tutto limitandosi alla forma, perché se ci si addentra nella lettura dei testi di alcuni brani musicali allora la situazione si ‘aggrava’ ulteriormente.

Ma poiché, come detto, gli organizzatori hanno parlato di “discriminazione”, “rispetto” e “bullismo” – termini usati in questi anni per addolcire e far passare le più svariate iniziative pro-gender -, credo che il vero messaggio fuorviante per i giovani che parteciperanno al loro Giubileo sarà dato dalla presenza dei reduci sanremesi, veri e propri testimonial LGBT, che conferisce a quei valori un significato diverso rispetto agli intenti degli organizzatori del raduno.

Che non ci sia Alessia Marcuzzi, dunque,  conta ben poco, dal momento che è un insieme di cose a non andare bene. Marcuzzi che recentemente ha espresso sostegno e solidarietà alle manifestazioni LGBT tenutesi in tutta Italia in favore delle unioni civili – con lo slogan #SvegliaItalia – e che ha pubblicato lo scatto di due coppie di “innamorati arcobaleno” che si tengono per mano usando gli hashtag #silovoglio e #soloamore. Ma la cosa era nota da tempo e si poteva quindi scegliere direttamente un’altra conduttrice (magari la coraggiosa Lorella Cuccarini, messa alla gogna per aver scritto che i figli non si comprano: sarebbe stata una bella testimonianza), saltando così la polemica sull’esclusione della Marcuzzi.

Insomma, se l’obiettivo era quello di evitare di confondere i giovani, forse qualcosa non ha funzionato...

Attilio Negrini

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.