12/06/2015

Contro l’omofobia, l’AGAPO in piazza il 20 giugno: no al ddl Cirinnà

La vera omofobia è quella degli omosessualisti, dell’Arcigay, e di quelli che promuovono il ddl Cirinnà.

AGAPO è stata creata da un gruppo di genitori con figli omosessuali, dalla fine del 2006. Amano i loro figli indipendentemente dalla loro condizione e vogliono che siano comunque rispettati. 

Sul loro sito www.agapo.net hanno pubblicato la loro adesione alla manifestazione del 20 a piazza san Giovanni.

Con la presente AGAPO – Associazione Genitori e Amici di Persone Omosessuali – dichiara la sua piena adesione alla manifestazione a difesa della famiglia e contro il DDL Cirinnà, in quanto la proposta di legge, contrariamente a quanto appaia sui media, non fa il bene delle persone omosessuali.

Il messaggio che tale legge trasmette ai nostri figli con tendenza omosessuale vorrebbe essere il seguente: “la relazione tra due uguali è uguale a quella tra due differenti, vale a dire che A + A = A + B”. Ciò non è vero e, ciò che non è vero, non può far il bene dei nostri figli.

Le persone omosessuali possono realizzare la felicità nella vita come tutti gli altri, purché sappiano guardare con realismo la propria condizione. Il progetto Cirinnà rende ciò più difficile, perché oscura il ruolo dell’alterità nelle relazioni affettive, rendendo l’uomo e la donna intercambiabili. Fa credere che l’alterità nell’amore non debba manifestarsi nel corpo – come se l’unione sponsale non fosse così fortemente corporea. Fa confondere amore e amicizia, mette a repentaglio quest’ultima non riconoscendola e non separandola dagli atti sessuali.

La legge proposta rischia di aggravare la confusione nelle persone con tendenza omosessuale e di spingere molti dei nostri figli verso grandi illusioni-delusioni e – di conseguenza – verso comportamenti spesso autolesionisti, come dimostrano i dati socio-sanitari dei paesi che già hanno introdotto il matrimonio gay.

Il matrimonio gay rappresenta un nonsenso sul piano antropologico, una grave ingiustizia sul piano sociale (riservandogli un trattamento medesimo all’unione che fa nascere e crescere le generazioni successive) e, come sopra delineato, ci preme sottolinearlo, le prime vittime della legge sarebbero molte delle stesse persone omosessuali.

Comitato Direttivo di AGAPO

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