03/08/2019

“Cose dell’altro mondo”. Quante realtà stanno crescendo nell’universo pro life

Ci troviamo in un’epoca storica molto interessante per il movimento pro life. Da una parte abbiamo l’esempio degli Stati Uniti, con le ultime leggi di alcuni stati (l’Alabama ad esempio) che hanno vietato l’aborto (anche se a New York questo è comunque permesso fino alla nascita), dall’altra parte ci siamo noi con la nostra galassia di associazioni pro life sempre più attive e numerose.

Innanzitutto, l’ultima campagna contro l’utero in affitto di Pro Vita & Famiglia che ha ottenuto un enorme successo, tanto che molte testate e personaggi pubblici come Fusaro ne hanno parlato, insieme alla petizione firmata da migliaia di persone che chiede al ministro Salvini lo stop delle trascrizioni anagrafiche alle coppie dello stesso sesso.

La fusione tra le due associazioni Pro Vita e Generazione Famiglia è stata molto importante perché ha mostrato innanzitutto che la difesa della vita va di pari passo con quella della famiglia, ma anche che in questa battaglia è fondamentale l’unione tra noi. Chi si batte contro la vita e la famiglia è infatti molto coeso, perché allora non dovremmo esserlo noi?

Ma, viene da chiedersi, da quali altre realtà è composta la galassia pro life italiana? Ne enumeriamo alcune perché l’elenco è molto lungo.

Innanzitutto iniziamo con il dire che l’appuntamento comune di tutti i gruppi pro vita è la Marcia per la Vita, la cui prossima edizione si svolgerà il 23 maggio 2020. Dalla Marcia per la Vita, che ad oggi raccoglie in piazza molte migliaia di persone, sono nate diverse realtà, tra cui la stessa associazione Pro Vita, gli Universitari per la Vita ed i Liceali per la Vita di cui parleremo in seguito.

Ovviamente, della Marcia per la Vita la Rai e le principali emittenti televisive non hanno mai detto una parola. Forse che hanno paura dei pro life?

C’è poi CitizenGo, una comunità di cittadini presente in varie parti del mondo, che difende la vita e la famiglia. Quest’associazione ha organizzato l’anno scorso una campagna di manifesti in tutta Roma con scritto: «L’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo», i quali sono stati censurati dal nostro Bel Paese che difende sempre la libertà di espressione di tutti, eccetto che dei pro life. Ma in che mondo strano viviamo.

C’è Ora et Labora in difesa della Vita, un’associazione fondata dall’infermiere Giorgio Celsi nel 2008, che organizza preghiere fuori dagli ospedali di tutta Italia durante gli orari di aborto.

Pochi mesi fa ha organizzato i 40 giorni per la Vita, cioè quaranta giorni consecutivi di intensa preghiera, digiuno e testimonianza pro life, conclusi alla vigilia della Marcia per la Vita a Roma. In tutta Italia sono state organizzate numerose veglie di preghiere per salvare i bambini dall’aborto.

Sul fronte culturale c’è il Comitato Verità e Vita, fondato da Mario Palmaro nel 2004 e che organizza interessanti convegni e momenti di formazione.

L’ultimo convegno è stato il 18 maggio presso l’università Lumsa e sono intervenuti il dott. Rocchi, consigliere della corte di cassazione ed il prof. Ronco, presidente del centro studi Livatino sul caso di Eluana Englaro.

Sempre sul fronte culturale ci sono gli Universitari per la Vita, nati due anni fa da un gruppo di studenti che volevano portare la difesa della vita nelle aule universitarie. Hanno organizzato nel 2017 un convegno insieme con Pro Vita in cui doveva intervenire Gianna Jessen, boicottato poi dall’Università di RomaTre. Denunciano spesso l’intolleranza di studenti e professori che tentano in tutti i modi di bloccare le loro iniziative, anche con la violenza: scandaloso è stato l’attacco al banchetto autorizzato dall’Università La Sapienza nell’ottobre scorso, in cui una ragazza del gruppo è stata anche picchiata.

Recentemente sono nati anche i Liceali per la Vita, formati da un gruppo di studenti bolognesi di scuola superiore, che hanno deciso di adoperarsi anche loro per la difesa della vita nelle loro scuole.

Infine ricordiamo un’ultima realtà: Generazione Voglio Vivere, fondata nel 2001, molto attiva nelle petizioni e nel campo dell’editoria e della stampa. Tra le loro pubblicazioni alcuni libri sulla figura della madre santa Gianna Beretta Molla e degli opuscoli con domande e risposte sull’aborto e sul post aborto.

Ovviamente queste sono solo alcune delle nostre realtà pro life che fortunatamente sono molte di più. Ognuna nel suo campo specifico (ospedali, università, editoria) ma che insieme possono avere un grande impatto tanto che anche i pro choice si stanno rendendo conto che qualcosa sta cambiando in questi ultimi anni; l’anno scorso sul sito progressista Vice, il giornalista del pezzo commentava così: «Non si può fare a meno di constatare che — anche rispetto solo a cinque anni fa, quando avevo coperto la terza edizione della Marcia — sono cambiate diverse cose».

La galassia pro life si sta allargando e non si fermerà fino a quando non avrà ottenuto la vittoria. Non sono cose dell’altro mondo: stanno accadendo veramente nel nostro Paese.

Chiara Chiessi

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