16/06/2016

Costituzione calpestata: chi è rimasto a difenderla?

Sappiamo bene che l’iter seguito dalla Camere per l’apporvazione della legge Cirinnà sulle unioni civili è stato viziato per non aver rispettato le regole del contraddittorio previste dall’art.72  della Costituzione.

Per tale motivo lo scorso febbraio 51 senatori hanno depositato un ricorso per conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, riguardo la legge sulle Unioni Civili.

La Consulta, ha dichiarato il ricorso inammissibile (quindi non ha deciso nel merito – si badi bene. Anzi ha evitato di prendere in esame la questione) perché si è dichiarata incompetente a giudicare sulle eventuali violazioni di regolamenti e prassi parlamentari. Avrebbero dovuto le Camere stesse, al loro interno, provvedere alla soluzione del problema.

Ma nelle Camere, sotto il ricatto di Renzi che ha posto la questione di fiducia sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, una maggioranza tiranna e vigliacca ha ratificato l’abuso, pur di non causare la crisi di governo (e rischiare la poltrona).

Nichi Vendola deve essere ben informato sulle decisioni della Corte di cassazione e della Corte costituzionale, se ha scelto proprio la giornata odierna per una intervista sull’utero in affitto chiaramente indirizzata a precostituirsi il diritto di adottare il bambino che ha comprato quando rientrerà in Italia”. Ha affermato  il senatore di Idea Carlo Giovanardi ad Adkronos (pubblicato su Metro).

La Consulta, del resto è eletta per un terzo proprio da quel Parlamento, per un terzo dal Presidente della Repubblica e per un terzo dalla Magistratura: non ci si poteve aspettare altrimenti da un organo che è sostanzialmente nelle mani dei partiti politici, della “casta” che esercita un potere sempre più illimitato.

“La decisione assunta nel senso della inammissibilità del ricorso preoccupa inoltre -aggiungono- perché, laddove le irregolarità nel procedimento legislativo non vengano sanate da parte degli organi parlamentari preposti, come avvenuto nel caso del ddl Cirinnà, il fatto che la Corte abbia dichiarato la propria incompetenza lascia che tali violazioni restino senza rimedio, dal momento che strade alternative non vengono indicate“, dichiarano ad Adnkronos Giovanardi, Quagliarello e Roccella,  del Movimento Idea (ripreso da Sassari notizie)

Se il popolo ancora vuol far sentire la sua voce, se vuol fermare questa deriva assolutistica ormai apertamente evidente anche grazie a questo fatto, bisogna darsi da fare per il NO al referendumche mira a consegnare ad una minoranza la maggioranza dei seggi in quello che resterà del Parlamento, lasciando le opposizioni alla mercé di una dittatura di maggioranza che con il voto di Aula potrà violare impunemente nell’iter legislativo qualsiasi principio della Costituzione”.

Redazione


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