25/06/2019

Ecco lo “;Zeffirelli pro vita”: tutto quello che non sapevate, mancato aborto compreso

Il 15 giugno ci ha lasciato Franco Zeffirelli, il Maestro. Aveva 96 anni ed è stato uno dei più grandi registi di teatro e di cinema del Novecento, ma aveva lavorato anche come sceneggiatore e scenografo. Chi non ricorda lo straordinario Gesù di Nazareth sceneggiato televisivo del 1977 e le trasposizioni cinematografiche delle opere di Shakespeare La bisbetica domata e Romeo e Giulietta?

Oltre alle sue qualifiche nel mondo dello spettacolo, Zeffirelli è stato uno straordinario testimone pro vita: «Il miracolo di sentire germogliare nel proprio ventre una nuova vita, il vederla sbocciare e vederla venir su rende voi donne più forti. Anche se alla fine i figli vi deludono, gli anni della creazione della vita nessuno ve li toglierà mai [...]. Che poi quello sia divenuto un assassino, un papa? Non importa».

Questa la sua testimonianza a un convegno dei Centri di Aiuto alla Vita a Montecatini Terme nel 1993. La testimonianza di un sopravvissuto, un “;aborto mancato”. Sua madre, infatti, come racconta egli stesso, era sposata con tre figli ma rimase incinta al di fuori dal matrimonio. Tutti le dissero che era uno scandalo e le consigliarono di abortire. Ma lei: «Morirei di rimorso, al pensiero di aver avuto tre figli e di aver distrutto un’altra vita». Il piccolo nacque nel febbraio del 1923, il cognome gli venne dato in ospedale.

«Sono stato amato nel ventre di mia madre, ho assorbito tanto di quell’amore, l’ho sentito, mi è entrato addosso. Mia madre l’ho persa che avevo sette anni, però sono rimasto impregnato del suo amore».

La stessa nonna, che aveva ferocemente osteggiato la sua nascita, anni dopo si scuserà con lui. Ma per il grande regista la vita non è stata facile, soprattutto nel rapporto con i compagni durante la prima adolescenza: episodio emblematico è quanto accadde a Firenze nel convento di san Marco. I compagni dell’oratorio insultarono pesantemente sua madre tanto che scoppiò una rissa. Zeffirelli fu bloccato da Giorgio La Pira (terziario domenicano e francescano, oggi venerabile) che viveva lì come frate laico. Lo portò in cima allo scalone dell’antico palazzo a vedere l’Annunciata del Beato Angelico.

«Guarda», gli disse «la maestà dell’Annunciazione emerge da una rosa aurorale, come nel silenzio di un’alba [...] Non vergognarti mai. La maternità è sempre santità. Qualunque cosa dicano di tua madre, tu la devi pensare sempre come una santa perché è come la Madonna e quando avrai bisogno di qualcosa nella vita prega la Madonna e pregherai tua madre»Quelle parole Zeffirelli non le ha mai dimenticate. La società lo faceva sentire come un errore, ma messo davanti all’Annunciazione ha capito che la maternità non lo è mai, così come ogni frutto del grembo. È sempre un miracolo.

Se tutte le madri del mondo lo capissero, non avremmo mai più un aborto sulla faccia della terra.

Se la madre di Zeffirelli avesse assecondato le pressioni che riceveva dalla società, cosa sarebbe accaduto? Non avremmo mai avuto un grande Maestro come lo è stato Zeffirelli, ma soprattutto avremmo perso un eccezionale testimone che ci ha dimostrato quanto il diritto alla vita non dipenda dalle condizioni in cui si viene concepiti o dalla “;moralità” dei genitori, ma è un diritto inalienabile di ogni essere umano.

Chiara Chiessi

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