07/10/2014

Ennesima bufala omofobia – Prof lesbica, Sacro Cuore assolto

Ennesimo duro colpo per i partigiani dell’ideologia omosessualista trentina: dopo la sospensione della discussione in Consiglio Provinciale del ddl omofobia , arriva impietosa -per loro- la conclusione delle verifiche ufficiali sul caso della presunta discriminazione della professoressa (forse) lesbica il cui contratto con l’Istituto Sacro Cuore di Trento era scaduto.

Durante la conferenza stampa settimanale della Giunta Provinciale di Trento, il Presidente Ugo Rossi ha ammesso che “non ci sono elementi per mettere in discussione la parità scolastica dell’Istituto religioso Sacro Cuore.”

In sostanza, dopo aver condotto una serie di colloqui non solo con la professoressa e la dirigente scolastica -protagoniste, come ricorderete, delle cronache di fine luglio- ma anche con altri insegnanti e genitori, è emerso che sia nella gestione del personale che nel programma educativo non sussiste alcun presupposto di discriminazione.

Per coloro che avevano da subito alzato la bandiera della lotta all’omofobia non deve esser stata una bella notizia: non solo nel merito della specifica vicenda non esistono le premesse per parlare di trattamento discriminatorio, ma la Provincia ha anche sondato il percorso pedagogico seguito dalla scuola, arrivando a definirlo adeguato e riconoscendo l’istituto del Sacro Cuore come istituto formativo il cui regime di parità scolastica non può essere messo in discussione e, di conseguenza, nemmeno i finanziamenti provinciali saranno soggetti a ridimensionamento.

Dell’esito delle verifiche verrà messa a conoscenza anche il Ministro Giannini.

ProVita era intervenuta direttamente nel dibattito trentino assieme ad altre realtà vicine per la difesa della libertà educativa: ora non possiamo non dirci soddisfatti della conclusione dell’ennesimo caso di presunta omofobia destituito di ogni fondamento.

Redazione

 

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