Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, ha a cuore la “salute sessuale e riproduttiva delle donne”?
O da bravo maschio pensa che gonfiare e sgonfiare un ovaio (farlo diventare come un meloncino) con un bombardamento ormonale sia un giochino divertente?
Sulla pericolosità e sui danni legati alla iperstimolazione ovarica che serve per prelevare gli ovociti dal grembo femminile, c’è una vasta letteratura scientifica, anche “laica”.
Costoro son capaci, con bei giri di parole, di dire che “non è provato”... “i dati non sono sufficienti ancora per confermare”... che l’incidenza del cancro alle ovaie sia maggiore in chi si è sottoposta al bombardamento ormonale.
Ma, en passant, sono costretti ad accennare alla possibilità comunque di sviluppare la “sindrome da iperstimolazione ovarica“...
D’altro canto il giro di miliardi che c’è dietro l’industria dei bambini in provetta, a tutto vantaggio delle cliniche e a detrimento dei pazienti – viste le basse percentuali di successo che ha comunque la fecondazione artificiale – dovrebbe allertare il senso critico di chi sente parlare di certe cose.
Invece, ormai, la fecondazione artificiale pare una conquista di civiltà.
Tant’è vero che, grazie alla FIVET, le donne in carriera possono congelare gli ovociti “giovani” e fare figli in più tarda età... così poi sperimentano in contemporanea la gioia dell’essere mamma e dell’essere nonna ...
Ma è progresso: lo fa Apple (e non solo).
E così uno dei Presidenti di Regione più progressisti d’Italia, Enrico Rossi, offre entusiasticamente alle donne toscane la possibilità di accedere a una banca per conservare ovuli congelati e poter ritardare una eventuale gravidanza a tempo indeterminato.
Sulla sua pagina Facebook molte donne hanno commentato chiedendo – invece – politiche sociali che permettano di conciliare il lavoro con la maternità, come disposto dall’art. 37 della Costituzione.
Altre si chiedono – ragionevolmente – se la creazione di questa crio-banca non dia la possibilità ai datori di lavoro di ricattare le donne, costringendole di fatto a ricorrervi: la falsa libertà di andare contro natura sovente si risolve in una schiavitù nascosta e peggiore.
Ma tutte queste considerazioni a Rossi non interessano: lui pensa solo al “progresso”.
Francesca Romana Poleggi