11/11/2015

Eugenetica di Stato: sì alla diagnosi preimpianto

Come era stato preannunciato, un altro paletto della legge 40 è stato smantellato, consentendo di fatto la selezione eugenetica degli embrioni.

Ecco le tappe dello smantellamento avvenuto per via giudiziaria della legge del Parlamento:

eugenetica_ suono_cuore_embrionedapprima si è consentito il ricorso alla fecondazione artificiale anche alle coppie non sterili, poi si è consentita la fecondazione eterologa, cioè con gameti comprati al mercato miliardario delle cliniche della fertilità da persone che la neolingua si ostina a chiamare “donatori”, ma che sono ben pagati; poi consente la produzione di embrioni non limitata “ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre”, come voleva la legge. Quindi libertà di surgelare i bambini (chissà perché dicono “crioconservare”: fa meno impressione?) finché non “scadono” (come i surgelati, appunto).

Infine, la sentenza di oggi: non è reato, scrive la Consulta, la “selezione degli embrioni” anche nei casi in cui questa sia “esclusivamente finalizzata ad evitare l’impianto nell’utero della donna di embrioni affetti da malattie genetiche trasmissibili rispondenti ai criteri di gravita’” stabiliti dalla legge sull’aborto.

L’eugenetica è servita. Non è nuova al nostro ordinamento: già è consentita dalla legge 194, fin dal 1978, che consente di eliminare con aborto tardivo (e lo chiamano “terapeutico”, come se curasse qualcosa) bambini down, o altrimenti “imperfetti” come quelli con labbro leporino, con piede torto ...

 Redazione

Fonte : AGI

Interessante il comunicato stampa di Olimpia Tarzia, Consigliere Regionale del Lazio, Presidente del Movimento PER Politica Etica Responsabilità.

 “La sentenza della Consulta, che ha stabilito l’illegittimità costituzionale dell’articolo della legge 40/2004 sulla fecondazione artificiale che vieta la selezione degli embrioni, apre le porte ad una vera e propria selezione della razza umana. Non sarà più reato, infatti, ricorrere alla selezione degli embrioni, cioè decidere quali esseri umani hanno diritto a vivere, perché sani e quali devono essere soppressi perché ‘difettosi’, nonostante la scienza abbia già compiuto grandi progressi in relazione a diagnosi e cura precoce, procedimenti terapeutici preventivi, terapie mediche/chirurgiche pre e post-natale.

Scegliere di impiantare nelle donne un embrione piuttosto che un altro, cioè stabilire una distinzione tra esseri umani di serie A e di serie B, rappresenta un passo gravissimo di selezione eugenetica di stampo squisitamente ideologico, oltre che una palese violazione dei diritti umani, primo tra tutti quello alla vita, la cui tutela non dipende dalle condizioni di salute del soggetto, ma dal suo stesso esistere come essere umano”.

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI

LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI

 

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