15/02/2017

Eutanasia a Treviso? NO, mala fede dei media

Vergognosa strumentalizzazione da parte dei media del caso di presunta eutanasia a Treviso.

Vogliono farci credere che le associazioni pro eutanasia , espressione della cultura della morte, siano favorevoli alla sedazione terminale vera, come quella praticata sul povero macellaio di Treviso. 

E vogliono farci passare (a noi come agli altri pro life) contrari a questo tipo di pratica – la vera sedazione terminale, appunto – che non ha niente a che fare con l’eutanasia.

La vita di Dino non è stata accorciata di un minuto. Chi sta davvero per morire rifiuta cibo e acqua perché il suo corpo non è più in grado di assorbirne (questo accade anche a chi muore nel suo letto, senza alcuna patologia in corso...). Quindi, in tal caso, somministrare cibo e acqua artificialmente sarebbe del tutto inutile.

I  mortiferi, in realtà, nel disegno di legge sui DAT che sponsorizzano calorosamente, vogliono far passare per sedazione terminale l’uccisione per mancanza di cibo e acqua di un paziente, sedato, come Eluana Englaro o Terri Schiavo. Loro spacciano per sedazione terminale la morte per fame e sete!

Cercano di confonderci le idee in tutti i modi, ma noi non daremo loro la soddisfazione di farci confondere.

Redazione


NO all’eutanasia! NO alle DAT!

Non facciamoci imbrogliare!

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