22/09/2017

Eutanasia – Il Ddl sulle DAT è al capolinea?

Forse l’Italia è salva: il Ddl sulle DAT – che introdurrebbe l’eutanasia in Italia – non troverà spazio in questa legislatura, o almeno così pare.

Nel dare questa notizia, che sarebbe una bella vittoria del fronte pro-life, rimaniamo necessariamente prudenti: è ancora tutto in “forse”, ma pare proprio che la strada verso cui la politica si sta indirizzando sia questa, grazie all’altissimo numero di emendamenti presentati dalle opposizioni, al poco tempo disponibile e alla sostanziale indisponibilità delle parti di arrivare a un accordo comune.

Leggiamo su Ofcs Report, che dà la cosa già per assodata: «La legge sul testamento biologico torna al capolinea e ora toccherà ripercorrere tutta la strada, passando dal via di una nuova legislatura... [...]. Ma andiamo con ordine. Nella giornata di ieri in commissione Sanità del Senato l’esame del ddl sul biotestamento, nonostante l’impegno di portare le Dat in Aula annunciate dalla presidente dem e relatrice del testo, Emilia De Biasi, è rimasto affossato da circa tremila emendamenti. La De Biasi ha chiesto tempo per tentare l’ultima mediazione possibile anche se sa benissimo che la maggioranza di governo non può contare sull’appoggio di tutte le sue componenti, a cominciare da quella di Ap che ha firmato gran parte delle proposte di modifica, alle quali si aggiungono numerosissime anche quelle a firma Lega Nord e Forza Italia».

Ormai sono una decina di anni che l’opinione pubblica italiana s’interroga su temi inerenti l’eutanasia, con accelerazioni in concomitanza di eventi particolari (nel 2009 la morte di Eluana Englaro, più recentemente il suicidio assistito di Dj Fabo...): il tema è altamente divisivo e anche i radicali, seppur con tutto l’appoggio mass mediatico di cui godono, non riescono a imporre il loro pensiero mortifero. Naturalmente il fatto che si ventili un ulteriore slittamento di una legge in materia non trova contenti gli esponenti dell’Associazione Luca Coscioni, nella figura della presidente Mina Welby, Marco Cappato, Peppino Englaro... mentre, invece, il presidente di ProVita Onlus non ha potuto che rallegrarsi per la notizia: «Sono molto felice» – ha spiegato a Ofcs Report – «Questo ddl è sbagliato perché è sbagliato il suo presupposto fondamentale. Nessuno ha la sfera di cristallo per sapere in anticipo come reagirebbe di fronte a una malattia grave o a una disabilità. In queste situazioni si manifesta un forte, naturale desiderio di vivere e non è vero che si può decidere anticipatamente, si potrebbe solo ipotizzare e decidere della morte sulla base di un’ipotesi astratta, il che equivale ad una follia».

Stiamo a vedere come andrà a finire, la fiamma della speranza continua a brillare: la vita preme, l’eutanasia può aspettare.

Redazione


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