17/07/2017

Eutanasia – Video: “L’Italia si deve mettere al passo con l’Europa?”

Al Senato è calendarizzata per fine luglio – salvo slittamenti a settembre – la discussione del DDL sulle DAT, già passato il 20 aprile alla Camera, che di fatto vorrebbe introdurre l’eutanasia anche nel nostro Paese.

ProVita Onlus ha denunciato fin da subito la pericolosità di questo disegno di legge, che va respinto nella sua globalità: le insidie sono celate dietro ogni parola, come ha ben commentato il magistrato Giacomo Rocchi (si veda qui). Per questo abbiamo anche lanciato una raccolta firme (firma qui), che sta proseguendo con un buon successo e che chiediamo ad ognuno di sottoscrivere e diffondere il più possibile.

L’Italia dovrebbe mettersi al passo con l’Europa e con il mondo? Bene, se proprio siamo costretti a veder approvata una legge mortifera quale è quella sulle DAT, che almeno il nostro Paese prenda esempio dagli altri Stati che già hanno legalizzato l’eutanasia e che hanno deciso di non vincolare i medici.

L’obiezione di coscienza all’eutanasia – così come all’aborto e ad altre pratiche mediche sempre più diffuse ma contrarie alla legge naturale – deve rimanere possibile, in uno Stato che voglia dirsi civile.

Se poi vogliamo vedere i numeri: su 197 Paesi al mondo, solo una decina hanno una legge sull’eutanasia! Quindi perché l’Italia viene definita “arretrata”?

Ancora, circa il 30% dei Paesi al mondo ha la pena di morte, eppure non tutti questi Paesi hanno l’eutanasia. Perché? Perché la pena di morte è per chi ha fatto qualcosa di grave, l’eutanasia invece uccide una persona innocente. 

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Ogni vita vale. Sempre. Firma la petizione di ProVita Onlus.

Toni Brandi


AGISCI ANCHE TU, FIRMA LA NOSTRA PETIZIONE: NO all’eutanasia! NO alle DAT!

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