27/06/2015

Expo Turismo Gay: ecco che cosa è discriminazione

Come vuole la tradizione quinquennale, anche quest’anno è stato organizzato a Bergamo l’Expo Turismo Gay (Etg), un evento di due giornate che prevede le più svariate tipologie di incontri, tutti rigorosamente targati “lgbt”.

L’evento, strettamente dedicato al turismo gay (di cui abbiamo già parlato qui), si propone quale soluzione alla “faticosa” carburazione dell’Italia sul fronte lgbt, problema che, evidentemente, grava notevolmente sul turismo nostrano, precludendo a milioni (?) di coppie gay l’accesso alle località turistiche italiane.

Questa “fatica” si concretizzerebbe in un’inadeguatezza, da parte del personale turistico, nel gestire le relazioni con persone di orientamento omosessuale. Nel corso formativo per agenzie di viaggio e alberghi si tratteranno i seguenti temi:  Il Turismo Gay (criticità e opportunità) – Il Consumatore glbt (chi è ? – bisogni e abitudini) – Le destinazioni gay friendly – Gay friendly o gay only? – Come relazionarsi con il consumatore glbt (cosa fare e cosa evitare assolutamente, controllare il linguaggio del corpo, evitare gli stereotipi) – Come intercettare il consumatore glbt. Chiaramente, alla fine di questo corso, verrà rilasciato un attestato di frequenza che certifica l’azienda di aver partecipato ad un corso “base” per diventare una impresa gay friendly; una sorta di bollino verde che tiene lontane famiglie di omofobi oscurantisti e notoriamente pericolosi.

Bludental

Non c’è di che preoccuparsi: presto il settore terziario italiano godrà dell’apporto fondamentale del turismo gay, in grado di risollevare le sorti del nostro Paese ponendo fine alla terribile crisi che da anni aggrava la nostra situazione economica.

Non richiede un’elevata perspicacia azzardare alcune previsioni: il tasso di disoccupazione calerà radicalmente e tutti i giovani in età lavorativa (eccezion fatta per gli omofobi, come chi scrive, ovviamente destinati a spaccare pietre gratuitamente in un campo di lavoro gay friendly) potranno presto vantare un ottimo lavoro, gentilmente finanziato dalle solite associazioni che vantano una quantità di danaro inversamente proporzionale alla quantità degli iscritti.

L’amministratore delegato Alessio Virgili denuncia il dato allarmante: “Il clima sociale fa precipitare l’Italia dal primo al quarto posto nella scelta dei turisti gay”. Un dato catastrofico che potrebbe realmente mettere in ginocchio l’apporto del turismo alla nostra economia.

Proprio per combattere questo dato, la quinta edizione Etg, propone una novità assoluta chiamata “Untold History”, rientrante tra i pacchetti speciali del tour operator Quiiky: una rivisitazione in chiave gay della storia classica e artistica italiana, un po’ per scusarsi, quasi a dire “gay di tutto il mondo scusateci, siamo stati omofobi per qualche tempo, ma guardate che già secoli fa c’era qualcuno in Italia che sosteneva la nostra causa”, un po’ per mettere il cappellino anche sulla storia che, chiaramente, non è esente dalle pretese imperialiste del potere lgbt.

Nel tentativo di conservare un minimo di serietà di fronte ad iniziative di questo tipo, non si può non constatare una contraddittorietà di fondo tra le pretese del fronte gay in Italia: se da un lato viene invocata a gran voce una completa integrazione delle persone omosessuali nella società attuale (integrazione probabilmente superflua se obiettivamente si guarda al contesto sociale odierno), dall’altro vengono organizzate iniziative ed eventi di questo tipo (l’Etg non è il primo) che, a mio parere, più che integrazione favoriscono una ghettizzazione della categoria di cui si parla (ammesso e non concesso che il valore dell’uomo sia scomponibile in categorie e riducibile a queste).

Se l’orientamento sessuale diventa il discrimine sulla base del quale scegliere la meta per le proprie vacanze, il passo successivo sarà, ad esempio, dividere i mezzi pubblici per omosessuali da quelli per eterosessuali? Magari gli eterosessuali potrebbero andare a piedi, pagare una tassa, accedere ai trasporti pubblici solo se iscritti ad almeno una associazione lgbt? L’esagerazione è voluta, ma il principio che porta a queste conclusioni è lo stesso che muove l’Etg: una riduzione del valore umano all’orientamento sessuale ed una discriminazione (in questo caso sì) legata a detto orientamento.

Noi, contrari a qualsiasi forma di discriminazione (così come costituzionalmente intesa), ci opporremo sempre ad eventi di questo stampo, divisivi, settari e discriminatori. L’art.3 della Costituzione, abusato dalle solite associazioni, viene trasgredito manifestamente ed ordinariamente proprio da queste ultime.

Personalmente, credo fermamente nel valore dell’essere umano in quanto tale, ancorato alla visione dignitaria dell’uomo (la stessa visione che ispirò la redazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo nel 1948) e che prescinde da qualsiasi inquadramento legato all’orientamento sessuale del singolo e, a questo punto, dalla meta turistica prescelta.

Elia Buizza 

FONTE: Guidaviaggi.it

 

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