03/03/2017

Fa’afafine a Roma: l’allarme di Fratelli d’Italia

“Fa’afafine” è uno spettacolo che «ha il chiaro scopo di mettere in crisi l’identità sessuale e la stabilità psicoaffettiva dei bambini e degli adolescenti coinvolti, in linea con la colonizzazione ideologica che si sta portando avanti con la teoria “gender“».

È quanto esprime in un comunicato stampa Maurizio Politi, consigliere di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale (FdI-An) a Roma.

L’ormai noto spettacolo teatrale “Fa’afafine” arriverà infatti nella Capitale, al Teatro “Angelo Mai”, i prossimi 18, 19 e 20 marzo.

E così il gruppo consiliare di FdI-An all’Assemblea Capitolina ha presentato in Campidoglio una mozione urgente per chiedere al sindaco Virginia Raggi «di informare tempestivamente tutte le scuole della Capitale sulla vera natura dello spettacolo e soprattutto a sollecitare i Dirigenti Scolastici in merito alle richieste del consenso preventivo informato delle famiglie», come scrive Politi.

L’atto si inserisce nel solco delle iniziative messe in campo dal Dipartimento Vita e Famiglia di Fratelli d’Italia, guidato da Federico Iadicicco, il quale ha reso noto che la mozione sarà girata a tutti i dirigenti locali per bloccare la propaganda della teoria gender.

Noi abbiamo già denunciato quest’azione propagandistica della lobby Lgbt e messo in guardia le famiglie. E fortunatamente sono stati numerosi gli interventi contrari a questo genere di spettacoli teatrali, anche da parte di qualificati professionisti (vedere ad esempio qui, qui e qui).

Come osserva Politi, in effetti, «è assurdo che alle scuole vengano propinati tali spettacoli, soprattutto in una fascia d’età così vulnerabile».

«Purtroppo – continua il consigliere di FdI-An – sempre più spesso assistiamo a tentativi da parte di maestre, insegnanti o associazioni drammaticamente finanziate con soldi pubblici, che cercano di inculcare a bambini in tenerissima età fantasiose e demagogiche idee sullo sviluppo sessuale e affettivo».

Il gruppo romano di Fratelli d’Italia punta dunque a tutelare la libertà di educazione, così come garantita peraltro dalla nostra Costituzione, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Per questo motivo nella mozione si sottolinea l’importanza del riconoscimento della validità del consenso informato preventivo da richiedere ai genitori per tutte quelle attività extracurriculari e quegli argomenti educativi più controversi.

Oltretutto – sia detto per inciso – l’intera piéce sembra prendere spunto dagli “studi” condotti negli anni Venti sulla popolazione delle isole Samoa da una delle prime teoriche del gender, Margaret Meade. Nella lingua samoana infatti “Fa’afafine” starebbe a indicare quanti sin da bambini non amano identificarsi in un sesso o nell’altro. Peccato però che i lavori della Mead di scientifico avessero ben poco, come dimostrato da Derek Freeman nel 1983. La Mead infatti aveva trascorso solo nove mesi a Samoa e senza conoscere l’idioma locale: l’ideologia pertanto prevalse sull’analisi oggettiva.

Del resto questo fanno tutti coloro che vogliono imporre la dittatura gender...

Federico Catani



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