02/02/2016

Family Day – Se i vip attaccano, significa che abbiamo ragione

Il successo del Family Day è indiscutibile per chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale.

Purtroppo però stiamo parlando di una qualità davvero difficile (se non impossibile) da trovare nei media, in politica, nell’associazionismo Lgbt e tra i vip.

E così accade che la “gioiosa macchina da guerra” gay e gay-friendly, temendo che la piazza del Circo Massimo possa finalmente far comprendere ai palazzi del potere e agli italiani la tragedia cui si andrebbe incontro nel caso in cui fosse approvato il ddl Cirinnà, si è subito scatenata sui social network, prima e dopo il 30 gennaio.

Mtv.it ce ne fornisce qualche gustoso assaggio. Avviso ai lettori: si tratta della solita manfrina, trita e ritrita. Per cui, portate pazienza.

Si inizia con Jovanotti: riconoscere tipi di amore e di unione diversi dalla cosiddetta famiglia “tradizionale”, secondo il cantante toscano, non toglie niente a nessuno. Eh no, caro Lorenzo Cherubini, non ci inganni. Ti rispondiamo subito. Equiparare le unioni gay al matrimonio è una palese ingiustizia, perché non si possono trattare in modo uguale situazioni differenti. Oltretutto, due omosessuali conviventi godono già di tutti i diritti individuali previsti per chiunque, salvo adozione e pensione di reversibilità. Ma questo, per l’appunto, è una questione di giustizia. Se tutto è famiglia, poi, niente più lo sarà. Inoltre, dovresti sapere che con la stepchild adoption si avalla la pratica barbara dell’utero in affitto, con la quale si schiavizzano le donne – trattate come incubatrici umane per quattro soldi – e soprattutto si privano i bambini del diritto umano fondamentale a conoscere i propri genitori e a crescere con un papà e una mamma. Il ddl Cirinnà, quindi, toglie diritti. Non li aumenta.

Poi c’è Tiziano Ferro, che si limita allo spot mieloso del “love is love“. Basta l’amore. Peccato che i sentimenti privati non dovrebbero riguardare la sfera pubblica. E peccato per quei bambini che, in nome dell’amore, vengono privati della mamma o del papà siano trattati come merci.

Lo stesso ripetono Emma Marrone e Roberto Saviano, che pretende di pontificare su tutto, anche quando non ne ha proprio i titoli. Ma tant’è, cosa non si fa per non strappare un like, un applauso e una pagina di giornale? Del resto, non per “amare” gli altri bisogna prima amare se stessi. E i vip si amano tantissimo. family day_folla1

Fiorella Mannoia, Fedez e Scialpi, invece (a proposito, Scialpi è riemerso dall’oblio dopo il suo outing: sarà un caso?), puntano sulle cifre del Family day, prendendo a pretesto foto scattate quando la manifestazione non era nemmeno lontanamente iniziata. Certe piazze, è noto, vanno sempre e comunque contestate. Chiederemmo però alle esimie celebrità quale organizzazione politica o sindacale ha mai portato a Roma così tanta gente. Oltretutto a difesa della famiglia e dei bambini. Senza finanziamenti e con l’opposizione di certi ambienti che naturalmente avrebbero invece dovuto esserne i primi sponsor. Ci rispondano se ne sono capaci.

Ci sono pure gli attacchi di Mika alla giunta Maroni. Il cantante dimentica però che in numerose occasioni, nel recente passato, è andato di moda colorare di arcobaleno tantissimi palazzi del potere, in Italia e nel mondo intero... Due pesi e due misure?

Infine, last but not least – tenetevi forte! -, non poteva mancare Barbara D’Urso. Nulla di interessante in verità, ma la solita richiesta di diritti per tutti e l’invito a stare al passo coi tempi. Si sa, è grazie alle “magnifiche sorti e progressive” che certa gente guadagna un sacco di soldi per dire banalità e sciocchezze davanti ad una telecamera. Ovvio che non si voglia tornare indietro, quando il buon costume e la ragione dominavano ancora.

Consoliamoci. Se in tanti attaccano il Family day è perché hanno paura. È perché, nonostante la propaganda asfissiante, siamo stati incisivi e lo saremo ancor di più. Al Circo Massimo c’erano tanti giovani, tanti bambini, tante famiglie. Ci saranno battaglie e sacrifici, ma il futuro è nostro.

Redazione

 

 

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